Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/638

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i sobborghi, Neopoli la città nuova, come la chiama Plutarco, la quale si stendeva sotto il Kamiko occupando pressochè tutto l’altipiano a questo aderente. Le alture naturali, ed un labirinto di gole, di fossi, formavano le difese della città, e ne sono visibili tuttora le vestigia a levante, e verso mezzogiorno; e stando dove sorgevano le mura a mezzogiorno, nel centro di quella serie di tempii dorici, di tutti i quali rimangono più o meno reliquie, si ha davanti agli occhi una vista di una bellezza grandiosa e malinconica, di cui è meglio tacere, che tentarne con parole la descrizione. La pianura scende al mare, offrendo nel suo aspetto solenne, deserto, un paesaggio di forme severe, il quale doveva trovarsi in piena armonia colla grandezza monumentale dei tempi dorici. Tutto vi è grandioso; l’ampiezza dell’orizzonte, la vastità del mare; le tinte vi sano calde, il suolo di una aridità che rivela la vicinanza dell’Africa, l’unica vegetazione che vi si scorge è quella malinconica degli olivi. Tutto all’intorno, dove sorgevano i tempii, dove sono tuttora centinaia di sepolcri, di loculi, di grotte, sorgono qua e la tuttora alcuni fusti, di colonne, e si scorge il suolo coperto di avanzi di architravi giganteschi, di triglifi, tutto vi porta alla contemplazione, all’ammirazione, e chi non sentisse ivi profondamente commosso, non deve provare affetto per la Grecia antica, non deve apprezzare la sua splendida civiltà.

Non è possibile contemplare una città in rovina, tenere discorso de’ suoi monumenti, senza soffermarsi a considerarne pure le vicende, e perciò stando seduto fra i ruderi di quei tempii, voglio gettare un rapido sguardo sulle condizioni politiche della antica Agrigento, nella speranza saranno per tornare accette ai miei lettori queste poche notizie, intorno ad una città cotanto illustre. Trovansi pure nella vita di Agrigento una quantità di personaggi illustri, e famosi, i cui nomi corrono per la bocca di tutti; imperocchè questa città fu una delle più eminenti fra le elleniche, e sebbene non sia stata mai pos-