Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/84

Da Wikisource.

- 84 -

molini che stavano sulla strada che porta alla Regola, dietao S. Tommaso, sotto il tempio dei Giudei. Lorenzo suo padre teneva colà una piccola osteria, e Maddalena sua madre traeva qualche guadagno dal lavare panni e portar acqua. La sua casa era pertanto vicina alla chiesa di S. Angelo in Pescara, e fu sulle mura esteriori di questa che fece dipingere quella meravigliosa allegoria. Si vedevano in essa principi e popolani, i quali ardevano nelle fiamme, ed una matrona la quale era di già bruciata per metà. Sulla diritta stava una chiesa, dalla quale usciva un angelo vestito tutto di bianco, il quale teneva colla destra una spada sguainata e colla sinistra traeva fuori dalle fiamme la matrona. Sull’alto del campanile della chiesa stavano S. Pietro e S. Paolo, i quali dicevano: «Angelo, angelo, soccorri alla albergatrice nostra.» Si scorgevano inoltre cadere dal cielo nelle fiamme parecchi falchi (i baroni) non che una bella colomba bianca, la quale teneva nel suo becco una corona di mirto e la donava ad un piccolo uccello (Rienzo) il quale dopo avere cacciato dal cielo i falchi, riponeva la corona di mirto in capo alla matrona. Al disotto stava scritto: «Io scorgo i tempi della grande giustizia, e tu li aspetta.» Tal era la pittura fatta fare da Cola. La vita di lui dà alla Chiesa il nome di Santo Agnolo pescivendolo, imperocchè fin d’allora suolevasi il mercato dei pesci tenere nel portico di Ottavia. Era quindi inevitabile che anche gli Ebrei dovessero essere tratti a considerare la pittura allegorica; non rimane però memoria che abbiano dessi presa parte alla ribellione, e soltanto dopo la morte di Cola, li troviamo mescolati a questa in modo eminente. Dessi diedero sepoltura alla salma del tribuno del popolo. Dopo che venne questi ucciso in Campidoglio, il popolaccio trascinò il cadavere di lui, miseramente mutilato, sulla piazza di S. Marcello, dove venne sospeso per i piedi. Rimase ivi per due giorni, bersaglio alle sassate dei monelli di strada, finchò al terzo giorno Giugurta e Sciarretta Colonna, diedero ordine fosse il morto recato al mausoleo di Augusto. Ivi, come narra la