Pagina:Rime (Andreini).djvu/303

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Se gradisci il mio sangue
Gradisci quel, ch’è tuo.
Gala.Per quell’amor io giuro,
E per questa ferita,
C’hà fatta l’alma mia
Serva del tuo bel volto,
Ch’à me stessa io non son cara cotanto
Quanto m’è caro Alcone.
Flori.Già de l’Alme curate
Son le ferite, resta
Solo il curar del petto la ferita.
Alco.Non è profonda molto
La ferita; perch’io
Temendo di ferir la bella imago
De la mia Galatea
Al cader de la man ritenni il colpo.
Flori.Feritor, e ferito
De la vittoria hor godi.
Alco.Ne la vittoria mia vinto rimango.
Gala.Di questo braccio amato
Fammi d’intorno al collo
Caro, e dolce monile,
E con l’altro t’appoggia
A la mia fida amica.
Così pian pian n’andremo
Al saggio Alfesibeo,
Ilqual come ben sai
E de la medic’arte alto maestro.
Questi sà del dittamo
L’incognita virtute; onde ben tosto
Sanerà la ferita.
Alco.Quest’amato sostegno


T     2          M’è