Pagina:Rivista di cavalleria (Volume IX, 1902).djvu/22

Da Wikisource.

la marcia di garibaldi sa roma a s. marino 17

alture che sovrastano alla attuale stazione, spingendo la cavalleria d’avanguardia sino a Poggio Mirteto, lasciando la pattuglia di coda a due chilometri dal campo. Il Tevere sulla destra, ed il vallone di Corese sul fronte e sulla sinistra, guarentivano le truppe da qualunque attacco.

La tappa era stata di soli 17 chilometri in causa della stanchezza della fanteria, esaurita dallo sforzo compiuto nel giorno antecedente. Furono macellati i buoi, ed operate requisizioni di biada, che potè solo essere distribuita verso sera. A notte chiusa Garibaldi fece barricare il ponte sul passo di Corese, collocandovi una compagnia, e circondò il campo di vedette a pochissima distanza. Una pattuglia di cavalleria spedita verso Est a Monte Libretti e Monteleone Sabino, riferì correr voce che una grossa colonna di truppe marciava per Val di Turano, ma non seppe precisarne la direzione, nè la forza, nè a qual nazione appartenesse. Garibaldi suppose fossero Borbonici e risolse di assicurarsene il dì seguente.

Sulla destra del Tevere, la presenza del Müller era intanto segnalata a Nepi, Sutri e Ronciglione; la colonna francese del Morris prese contatto con esso a Monterosi e credendo di avere a che fare con la retroguardia di Garibaldi, si lasciò trascinare a seguirlo sino a Ronciglione.

A mezzanotte, la salmeria ed il poco carreggio Garibaldino si pose in movimento, con la solita scorta e marciò a Poggio Mirteto, ove sino dal giorno antecedente sostava una pattuglia di cavalli.

Alle 2 antim. la colonna si mosse, formata come il giorno antecedente, cioè con la cavalleria in coda, ed a buona distanza dalla fanteria, e dopo un percorso di 15 chilometri, giunse senza incidenti a Poggio Mirteto.

Il campo fu collocato ad ovest del paese, sul colle del Pulcino. Una pattuglia di cavalli si portò subito al convento di San Valentino, ad un’ora dal grosso e in luogo eminente; un’altra si stabilì a Colonna la Memoria, quadrivio a 7 chilometri verso Roma. Infine un più grosso distaccamento di cavalli fu in moto per Castelnuovo di Farfa e Fiano Sabino, sino a Torricella, verso

     2 — Rivista di Cavalleria.