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è davvero esistita la zecca di mesocco ? 377

Roveredo e del palazzo che vi aveva il Trivulzio; ma copiandosi l’un l’altro, fan capo tutti allo Sprecher1, il primo che ne faccia cenno con qualche dettaglio. Per non ripeterli, cercheremo nei documenti dell’epoca nuove informazioni.

Al 17 Dicembre 1478 i Commissari ducali in Bellinzona avvisavano il duca di Milano che il conte Enrico de Sacco teneva «in Roueredo un palatio di molte munitioni et artiglierie2» e che intendevano spedirvi quella notte il maestro bombardiere Francesco da Mantova per impadronirsene3.

Una lettera senza data né firma, ma certo anteriore alla compera di Mesocco, ci dà preziose notizie sui possessi del conte Enrico de Sacco. Di Roveredo così parla l’ignoto scrittore: “la terra de Roueré grande ben acasata in piano ma non murata con uno bello palazzo dentro che è suo (del conte Enrico di Sacco) de le quatro parti le tre e l’altra parte de un suo nepote. E la se inco-

  1. Sprecher, Op. cit., pag. 212. «Rogoretum hic palatio Comitum erat a Joanne Jacobo Trivultio sumptuose exornatum item turris do Beffano et Turris del Aua feu do Bogiano dicta».
    Jean de Muller, Histoire de la Confederation Suisse. Paris-Lausanne, 1840. Tom. 8, liv. V, Cap. III, pag. 313. «Trivulce prenait plaisir au château-fort qui dominait Crimeo; toutefois, il choisit a Rogoredo une belle habitation qu’il voulait orner avec magnificence».
    Carlo de Rosmini, Dell’istoria intorno alle militari imprese ed alla vita di Gian Jacopo Trivulzio. Milano, 1815. Vol. 1.
    Fasi, Staats und Erd Beschreibung der Schweiz. Vol. 4, pag. 124. Zürich, 1768. «Il conte G. G. Trivulzio aveva costrutto a Roveredo un superbo palazzo abbruciato dai confederati nel 1503».
    Leu. Vol. XV, pag. 356, edito nel 1759, accenna al palazzo di Roveredo distrutto dai confederati nel 1503.
  2. Motta Emilio, Regesti Svizzeri del 1478, Bellinzona, 1882, pag. 160.
  3. Impresa fallita, causa la grande quantità di neve caduta.