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378 emilio tagliabue

“menza la Val de Mixoch che dura dieci miglia persino al Castello e ghe paregie ville dentro1”.

Colla compera del feudo passò a Gian Giacomo la proprietà del castello o Palazzo di Roveredo, che ristaurato si destinò a sua abitazione per quando veniva in Valle. Infatti al 3 Febbraio 1481, “in stupa magna scita in roueredo in domo sue dominatione” egli confermava e prometteva rispettare e mantenere gli ordini statuti e capitoli della terra di Lostallo2. In Roveredo nel Giugno 1485, accoglieva i capi della lega Grigia3 venuti a definire questioni pendenti da tempo col duca di Milano; delegati che arrivarono al 27 di quel mese come egli ne informò il duca: “è rivato il Reverendo Vescovo di Coyra4, Monsignore l’abbate de Desertina5 et el Vicario de la liga accompagnati da parechij homini da bene; et tra li altri el prefato D. Episcopo e venuto molto bene in puncto cum una brigata de Caualli cum persone tute vestite ad una livrea et certo ha una cera de homo da bene et me pare persona molto grave. Misser Conradino da Rotzünie che ancora luj e uno de questi signori de la liga Grixa6.”

Ma le trattative non furono né facili né spiccie e al trenta di Giugno, partita quella brigata, il Trivulzio

  1. Archivio Trivulzio. Cartella autografi, G. Giacomo Trivulzio. Cod. Cartaceo del secolo XV. Deve essere una informazione mandata a Gian Giacomo quando stava trattando l’acquisto della Mesolcina.
  2. Archivio Trivulzio. Araldica Cart. 11.
  3. Rosmini, Op. cit Vol. 1, pag. 140.
  4. Ortlieb von Brandis, 1458-1491.
  5. L’Abbate di Dissentis. Giovanni VI di Schöneck, m. 1497.
  6. Archivio Trivulzio. Corrispondenza di G. Giacomo estratta dall’Archivio di Stato Milanese, libro 14, p. 29.