Pagina:SD Luzzatto - Commentary on Bereshit.pdf/41

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Nell’ ammettere la Tradizione qual fondamento primario della sacra Ermeneutica, non vuolsi però intendere che da noi si debba nel!’ interpretazione delle divine pagine seguire religiosamente ed esclusivamente quel senso nel quale tro- veremo averle prese i venerati dottori della rum e del Tal- mud, che ciò potrebbe non poche volte lungi guidarci dalla pretta verità.

Questo è troppo notorio relativamente ai passi della Scrit= tura che di storici avvenimenti trattano, e fu già in non pochi luoghi dai nostri più classici commentatori 1'393‘: mm e F11 avvertito.

Ma questo non e meno vero relativamente a quei passi stessi che vertono sopra precetti, obbligazioni e proibizioni, od anche di credenza e di dogma. E questo articolo, studiosi giovani, sebbene propriamente alla dogmatica appartener do- vesse, pure indispensabile mi si rende il qui dilucidarlo, prima che i0 passi seco voi alla regolare esposizione dei Libri santi.

lncomincierò dai passi relativi alla credenza, per passare dappoi a quelli che le leggi e i riti concernono.

l Dogmi tutti dalfuniversalità nella nostra nazione in ogni tempo professati ci sono e ci debbono essere indubitatamente e senza restrizione alcuna sacri ed iniallibili, non è però cosi delPapplicazione che da’ nostri dottori vediamo farsi dei vari testi della Scrittura in comprovazione dei vari Dogmi.

Molte e molte a cagion d'esempio Profezie d'Istria ven- gono nel Talmud interpretate relativamente ai tempi del Messia, le quali nulladimeno dai nostri più ortodossi commen- tatori ad altri tempi vengono applicate. Anzi l'Albo ‘1 1mm T2: ‘D fa menzione di certo ‘RDDÒNJ lrfl "i il quale in un apposito opuscolo da esso intitolato fifimfl 11128 pretendeva di provare che quel Profeta non aveva in alcuno dei suoi vaticini contemplato il Messia, nè esso Albo dà per ciò alcuna