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- Per una cena data da alcuni Lettori dell’Università di Pisa a certi Scolari loro amici. Di Galileo Galilei.
- v. pag. 87.
Sonetto.
OH poveri Dottor malarrivati!
Voi siete stati pure i bei minchioni
A dare agli scolar tanti Capponi
Con ristio d’esser tutti condennati.
5Qui non si guarda che si sien mandati
Editti, bandi, proibizioni;
Qui non val nulla monsignor Capponi:
Per dio n’avete ad esser gastigati.
Venite qua; non è una vergogna
10Un vituperio espresso, una pazzia,
Un obbrobrio da mitera e da gogna,
Avere i polli in casa e dargli via,
Senza ragione e quando non bisogna,
A chi viene a cantar la Befania?
E poi a una genia,15
Che per saziar loro ingordigia interna
Avrian data la stretta a vita eterna?
In questa lor taverna,
Cioè congrega di gran tavernieri
20Hanno condotto un Conte ed un Alfieri,
Che son due masnadieri
Chè s’un de’ ghiotti è re, l’altro è monarca;
Guai a colui che con costor s’imbarca!
S’egli entravan nell’arca,