Pagina:Saggi di prose e poesie de' più celebri scrittori d'ogni secolo, Volumi 1-2, Londra, 1796.pdf/604

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25Dove campò Noè co’ suoi parenti
E con tutte le razze de’ viventi,
                        Non crediate altrimenti,
Che le spezie si fosser propagate,
Che si poteva dir le son sonate;
                       Perchè queste brigate30
Non pur mangiavan le starne e gli storni,
Le pecore, le capre, i liocorni,
                        Ma in que’ quaranta giorni
Asini e buoi morivan tutti quanti
35Orsi, draghi, serpenti, e liofanti.
                        Hanvi poi tanti e tanti
Cavalier da far prove memorande
Intorno ai piatti, intorno alle vivande,
                        Che saria cosa grande
40Dir del Minelli l’ingordigia orrenda,
O del Sertin da quella gran faccenda;
                        Dir la furia tremenda,
Un rasciugar di piatti e d’altri vasi
Del Ansaldi, del Medici, e del Masi:
                        Hannovi anco quel Rasi,45
Di questo non occorre far parola,
Perchè ognun sa ch’ei tira ben di gola.
                        Or da costor m’invola
Con quel bocchino, e coi leggiadri sguardi
50Quel tristo Trafuriel di Carlin Bardi,
                        Che venne alquanto tardi,
Essendo stato fino alle tre ore,
Non so, dal Confessore, o dal Dottore,
                        E vi giuro di cuore,
55Che mi parea con quello spadaccino
Qualche San Giorgio, o qualche San Martino.