Pagina:Saggio di rime di diversi buoni autori, Firenze, Ronchi, 1825.djvu/207

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MECHERINO   Ser lo Vicario, e’ ve vuole ingannare.

BECO   De Biagozzo, de Drea de’ quei dal Rapo.
MECHERINO   To’, s’egli ha cominciato a cicalare!
BECO   Ed abbiam tolto dua poderi unguanno:
  Siam tutti ricchi, ed abbiam del gran d’anno.
MECHERINO Come me fa sudar questa giostizia!
  Lagatel dir, che se muoion de fame.
BECO   Noi raccogliam pur quando gli è dovizia,
  E ’nfin nel letto ci troviam lo strame,
  Ed ognuno è fornito a masserizia.
PODESTÀ   Quanti siate voi in casa?
MECHERINO   Un brulicame.
PODESTÀ   Avete voi la casa? sta un po’ cheto.
BECO   La casa, e ’l forno, e ’l sambuco derieto,
 E non è valicato incor dua mesi,
  Che Mecherin quì tolse la Catrina,
  E vuolla com’un fante per le spesi,
  Oltr’alla dota, quella ciaccherina:
  Io non posso patir che me l’addesi,
  Perchè la gli è troppo bianca farina,
  Paffuta, tonda, grassa, e sofficcioccia,