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immaginare come per un astro tanto più importante, e celebrato in iscrizioni tanto più numerose, manchi ogni più lieve allusione ad un fatto così notevole e così raro fra i corpi celesti.

XI. SIRIO E LA FENICE.

Notissima è l’antica tradizione egiziana della Fenice, la quale dicevasi apparire nel tempio del Sole ad Eliopoli a lunghi intervalli. Il periodo dei suoi ritorni è assegnato dai più degli antichi scrittori a 500 anni; soltanto da Tacito sappiamo che alcuni al suo tempo ne assegnavano la durata a 1461 anni, facendola così identica a quella del grande anno sotiaco, che riconduceva la coincidenza del primo giorno dell’anno vago col levare eliaco di Sirio, e col principio dell’anno solare. Secondo Erodoto (II, 78) le penne di questo uccello erano parte dorate, parte rosse: Plinio (X, 2) assegna il colore aureo al capo ed al collo, il rosso alle ali, alle penne della coda il roseo ed il ceruleo1.

In questo insieme di circostanze il dott. See ha veduto una nuova conferma del color rosso di Sirio negli antichi tempi. Ecco il suo ragionamento2: «Abbiamo dimostrato (egli dice) che Sirio anticamente era di color rosso fuoco. Questo fatto ci metterà ora in grado di spiegare non solo quanto si afferma delle magnifiche penne della Fenice; ma ancora ci farà comprendere, perchè questo uccello fosse creduto consumarsi nelle fiamme accese da lui medesimo, e rigenerarsi dalle proprie ceneri. Infatti i colori della Fenice non erano altri che quelli del Sole aureo e di Sirio rosseggiante. E il periodo della Fenice si chiudeva quando il primo giorno di Thoth (il cominciamento dell’anno vago) veniva a corrispondere all’apparire simultaneo di Sirio e del Sole all’orizzonte orientale; in questo stesso giorno cominciava il periodo seguente. Dunque poichè il levare eliaco di Sirio determinava il principio e la fine dell’anno Sotiaco, e la stella era rossa color fuoco;

  1. Le antiche narrazioni sulla Fenice trovansi raccolte e discusse da vari scrittori moderni, fra i quali citeremo specialmente Ideler, Handbuch der Chronologie, vol. I, pp. 183 194 (Berlin, 1825); e Lepsius, Chronologie der alten Aegypter, pp. 180-195 (Berlin, 1849). Sul periodo Sotiaco vedi la prima di queste opere, vol. I, pp. 124-140; e la seconda, pp. 165-180.
  2. Astronomy and Astrophisics, vol. XI, pp. 457-461.