Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/135

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   110 libro terzo

(An. di Cr. 668), e stava in avviso degli effetti che avrebbe partorito la morte di Costante. In Costantinopoli saliva in pari tempo all’impero Costantino Pogonato figlio di Costante; ed era suo primo disegno di trasferirsi in Sicilia a vendicar la morte del padre. Mecezio, che aveva antiveduto quanto si apparecchiava a’ suoi danni, non solo si era messo in punto di resistere con ogni suo sforzo alle armi bizantine, ma chiese in suo pro da Moavia l’ajuto de’ Saracini. Prima però che questo ajuto giungesse, Costantino aveva pigliato porto in Reggio, ed unite le sue forze con quelle apprestate nella stessa città da Calliopa, trapassò in Sicilia, e sopraffece Mecezio.

Alla sua nuova venuta nell’isola Abdallà trovò che Mecezio era già morto; ma non volendo tornarsi al suo paese senza far provare a’ Siciliani il frutto delle sue correrie, sbarcò improvviso, ed entrato in Siracusa fece grande uccisione di quella gente, e pose a bottino tutto quanto Costante aveva involato a’ Romani. E così ricco di preda rimontò co’ suoi sulle navi, e tornò ad Alessandria. Narrasi nondimeno che, senza l’invito che Mecezio aveva fatto a’ Saracini, costoro erano già in movimento contro Sicilia, perchè i Bizantini da questa isola e dalla Sardegna erano discesi in Asia, nella parte orientale della costa di Barberìa; donde Moavia li aveva con gran vigoria ributtati. Da indi innanzi i Saracini non cessarono mai da sbarchi ed incursioni in Sicilia, tempo per tempo, e con varia fortuna. Dopo la morte di Moavia, levandosi da ogni parte pretensori all’impero d’Affrica, la guerra civile mise in subuglio l’Arabia, l’Egitto, e la Persia (An. di Cr. 669). Di che avvantaggiandosi i Bizantini, composero un’armata ne’ porti della Sicilia e dell’Italia inferiore; ed eseguito con buon successo uno sbarco in Affrica, ripresero Cartagine, e tagliarono a pezzi quanti musulmani caddero loro in potere. Ma poi fu ultimata la pace tra Costantino III ed i Saracini; (An. di Cr. 682) tra i quali non pertanto la guerra civile bollì a dilungo, in sino a che venuti perditori e sterminati gli Ommiadi alla metà del secolo ottavo, Abderàmo, ultimo di essi, fu stretto a fuggire, e lasciare il dominio agli Abassidi.

IV. A questi tempi fu pontefice romano il reggino Agatone. (An. di Cr. 678-682). Costui ottenne da Costantino III, per il mezzo di Abondanzio Vescovo di Paterno, e di Giovanni Vescovo di Reggio, che i Bruttii e la Sicilia tanto angheriati da’ Saracini, fossero esenti de’ tributi. Un altro reggino, Leone II salì pure al papato, e succedette ad Agatone.

Nel corso de’ primi anni del secolo ottavo i Bizantini tornarono all’armi co’ Saracini (An. di Cr. 717). E questi ultimi giunsero a