Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/214

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capo quarto 189   

me. Ma Roberto prese avviso di antivenire al possibile le future perturbazioni. Aveva avuta il Duca di Calabria una figliuola, chiamata Giovanna, dalla moglie Maria di Valois, ed un’altra gliene nasceva postuma, che prendeva il nome della madre. Roberto per non lasciar luogo a contesa circa la successione, si adoperò che queste due fanciulle si ammogliassero a due figliuoli del re d’Ungheria Carluberto. Ed in effetto il costui secondogenito Andrea di sette anni fu sposato alla Giovanna (1332), la quale tanti pur ne aveva. Il Re d’Ungheria era venuto a Napoli ad assistere alle sponsalizie del figliuolo; e quando se ne parti gli lasciò per familiari alcuni suoi Ungheri, ed un Fra Roberto che lo ammaestrasse di lettere e di buona creanza. Maria però non prese a marito Lodovico, primogenito del re d’Ungheria, com’era stato primo desiderio di Roberto; ma poi fece nozze con Carlo Duca di Durazzo, figlio di Carlo di Artois, Principe di Acaja; il qual Principe era natural figliuolo di re Roberto. Queste poche notizie generali bastino a chiarezza della storia nostra: or torniamo a materia.

Nel mille trecento trenta l’Università di Reggio mandava a Roberto il Sindaco Arrigo Alupo; alle cui istanze porgendosi il Re, gli concedeva che i Reggini non potessero esser convenuti in giudizio presso alcuna Corte che non fosse quella del loro Capitanio. Ed al reggino Giovanni Moleti conferiva Roberto in questo stesso anno l’uffizio di Maestro Razionale della Magna Curia, e di regio Consigliere.

VI. Si suscitò a questi dì tra i Reggini ed il Conte di Sinopoli Guglielmo Ruffo una calda controversia per ragion di confine, giacchè il distretto di Reggio terminava colle terre del Conte. Ed essendosi trascorso dalle ingiurie a’ fatti, i Reggini corsero armata mano i dominii del Ruffo, e molte gravi offese e danni recarono ai suoi vassalli. Di che il Conte fu assai irritato, e si accingeva a render loro buona ragione. Ma tramezzatisi i regii Uffiziali composero gli alterni dissidii, e ricondussero a concordia i contendenti, il Ruffo, perdonò a’ Reggini gli affronti da loro ricevuti, e la pace fu ultimata e firmata da’ suoi figliuoli Carlo ed Arrigo, e da Giacomo Messana, a ciò da lui delegati, co’ nobili reggini Niccola de Geria, e Guglielmo de Musolino, Sindaci dell’università di Reggio (1339).

Correndo il mille trecento trentasette era morto in Sicilia il Re Federigo, e la corona passava al figliuolo Pietro II; ma a questi non durava la vita che pochi anni, nè rimaneva a succedergli che il giovanissimo Lodovico sotto il baliato del zio Duca Giovanni. Questo Duca poi s’infermò di mala maniera; ed andò fama non vera