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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/218

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capo quarto 193   

standone in ispecialtà le contrade litorane. A qual uopo era permanente un’armata napolitana nelle acque di Reggio. Mercecchè molti paesi di là dello stretto cominciavano ad esser occupati dalle armi della regina. Dal che spesso seguitava che gl’infelici isolani, sbattuti e dissipati dalle interne ed esterne guerre, fuggivano in gran numero in Calabria colle loro famiglie, e soprattutto in Reggio, ch’era la città più vicina.

IX. Lodovico e Giovanna intesero a riordinar l’interna economia dello Stato, già sconvolta ed assassinata dalle oppressioni degli Ungheri, che come morbo pestilente avevano invaso tutto il reame. La terra di Santagata, parte integrale del lenimento di Reggio, rimaneva tuttavia nelle mani degli Ungheri, i quali essendovisi fortificati, l’avevano sottratta non solo dalla giurisdizione del Capitano di Reggio, ma bensì dalle appartenenze del regio demanio. Il Vicario del Ducato di Calabria, secondato ed ajutato da’ Reggini, che vi fornivano tutte le spese, aveva più volte dato l’assalto a quella terra per ricuperarla; ma i Santagatini resistettero sempre con incredibile ostinatezza. Finalmente i Reggini posero Santagata (1351) ad un regolare assedio e prolungato; ma quando i difensori del luogo videro che dal manco de’ viveri e delle munizioni sarebbero stretti inevitabilmente alla resa, inviarono messaggi al Vicario del Conte di Mileto per accatto di ajuti; ed amarono meglio di sottomettersi a lui che ricascare nella soggezione de’ Reggini. Come di ciò ebbe notizia l’Università di Reggio creò suo Sindaco il nobil cittadino Tommaso di Capua, perchè recandosi a Giovanna esponesse la cosa, e provocasse le provvidenze necessarie a far che Santagata si restituisse al tenimento di Reggio, ed al mero demanio reale, donde si era scorporata per violenza. Nè le rimostranze de’ Reggini andarono fallite; imperciocchè la regina dichiarò che Santagata, come per il passato, dovesse restar membro dell’Università di Reggio, annessa alla città come il membro al corpo, e suddita della stessa; e fosse riputata in perpetuo di pertinenza del suo distretto, e parte indivisibile del dominio e del demanio reale. Così Santagata tornò ad esser parte del territorio reggino.

Nell’anno appresso (1352) volle la regina che suo marito Lodovico fosse partecipe del governo, e n’avesse il titolo ed il potere; onde in Napoli prese la corona di Re. Era allora costumanza che ad ogni nuovo Sovrano le città del Reame inviavano in Napoli i loro Sindaci per domandargli la conferma de’ privilegi, e spesso la concessione di nuovi. L’università di Reggio spedì in questa occasione a re Lodovico per suoi Sindaci il Giudice Andrea de Logoteta ed

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