Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/75

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   50 libro primo

Agatocle sbaragliati e costruiti a toglier l’assedio. Tal rotta fece sì gran rumore e fastidio in Siracusa che tutti gli animi cominciarono a mutar verso, ed inchinare in vece ad Agatocle, che già saliva in gran fama di valoroso guerriero. Il popolo Siracusano, che già era grandemente indignato dell’insolenza di Sosistrato, si dimostrò cedevole alle nuove e più opportune istigazioni di Agatocle, ed andava preparando il tracollo del primo. Qual cagione poi abbia spinto allora i Siracusani a prender guerra co’ Reggini, non abbiamo alcuna certa notizia.

Nè solo Agatocle fece ajuti a’ Reggini, ma bensì alle altre città italiote, ch’ erano in perpetua guerra co’ Brettii, contro i quali combattè egregiamente; sebbene i Brettii, ora vincitori ora vinti, avessero affrontato sempre con meravigliosa fermezza l’impeto delle armi di lui. Gl’Italioti, cui la squisita civiltà e la pace aveano reso molli, effeminati e male atti a reprimere di per sè le continue molestie de’ Brettii, che tutti vita ed energia andavano acquistando potenza e territorio a scapito de’ loro vicini, impetrarono assai volte il soccorso dì Agatocle. E costui colla speranza di entrare nel loro favore, e farsi spalla a salir su, mai non si era negato all’invito.

Della Repubblica Reggina fu sempre amico; nè si sa che punto abbia tentato di menomarle la libertà, o soggiogarla. L’alleanza dei Reggini gli era non solo proficua ma necessaria, per aver sicuro il passo, ad ogni bisogno, dalla Magna Grecia per la Sicilia.

VII. Nè le faccende di Siracusa tardarono a volgersi a lui favorevoli. Sosistrato, già caduto in discredito per le sue male arti ed astuzie, era tratto giù dal suo potere a furia di popolo, e cacciato in bando. Allora Agatocle da Reggio tornava sollecito in Siracusa, chiamatovi da un preponderante partito che il sollevò dirittamente a’ primi gradi dello Stato. (Olimp. 115, 3. av. Cr. 318). Di cui poi fattosi tiranno, si usurpò il nome di re. Durante il suo governo però, che fu di ventotto anni, le interne ed esterne turbolenze non ebbero mai tregua. E se forse Agatocle non fu migliore di Sosistrato, e di quanti altri tiranni il precedettero; se è vero che tolse ai Sicilioti ogni fattezza di libertà, e li oppresse per tutti i versi; non può tacersi dall’altra parte con quanta perseveranza e bravura abbia fatta guerra a’ Cartaginesi, i quali non mettendo fine alle infestazioni, rendevano il loro dominio odievole ed insopportabile a chicchessia. Perseguitando questi stranieri in ogni angolo dell’isola, Agatocle trasportò animoso il campo della guerra sotto le mura di Cartagine; e precorse così a’ Romani la via delle future e memorabili battaglie nell’Affrica.