Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/85

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   60 libro primo

i magistrati, di conservare le civili costumanze ed il culto; ma il loro essere politico era venuto a niente, avendo perduto il diritto di contrarre alleanze o tra se medesime o con altrui, di presidiare le le loro castella, e di batter moneta. Con tali leggi presso a poco fu Reggio confederata a’ Romani, dopo essere stata sottratta al dominio campano; e durò in tale condizione sino alla promulgazione della legge Giulia. Il che significa nettamente che aveva avuto già termine, checchè altri si dica e si voglia, l’autonomia della Repubblica Reggina.

Reggio città federata doveva fornire a’ Romani, ad ogni loro richiesta, un numero determinato di navi equipaggiate e provviste di ogni bisognevole a guerra.

X. Ma qui non parmi fuor di luogo, prima di passar oltre, indicare sotto brevità i confini dell’antica Repubblica di Reggio, e quelle parti del suo territorio che per la loro celebrità meritano speciale ricordanza. Ne notavano i confini il fiume Metauro a tramontana, a mezzodì il fiume Alece, a levante il giogo degli Apennini; parte dell’Ionio e del Tirreno a ponente. La lunghezza del suo territorio dal Metauro all’Alece correva in sessanta miglia; molto varia era la sua larghezza dagli Apennini al mare. La sua riviera bagnata dall’Ionio e dal Tirreno era ed è la più deliziosa ed aprica tra quante terre guarda il sole. Sul litorale che va dalle foci del Metauro a Reggio sono degne di memoria:

1.° Il Porto d’Oreste, che è da locarsi in fondo al golfo di Gioja.

2.° Presso Bagnara, dove più il mare s’insena, era il Porto Balaro.

3.° Seguiva lo scoglio di Scilla (Saxum Scillaeum).

4.° De’ due fiumi che sboccano tra Scilla e Bagnara, quello presso Bagnara pare che debba far riscontro all’Argeade di Varrone (Arciade della Tavola Pentingeriana).

5.° E l’altro che or dicesi di Favazzina era con ogni verisimiglianza il Crateide di Plinio (Cratei d’Omero).

6.° Appresso veniva il Promontorio Cenide, (Torre di Cavallo) dirimpetto al Peloro di Sicilia.

7.° Poi la Columnna Regina, (Catona).

8.° La Columella Regina, (Gallico).

9.° Il Seno Posidonio (Pentimeli) ov’è antichissima tradizione che fosse fabbricato un tempio a Nettuno; donde venne a Reggio qualche volta il soprannome di Posidonia o Nettunia.

10.° E presso Reggio il Promontorio Artemisio (i Giunchi), ove sorgeva il celebratissimo tempio di Diana.