Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/86

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capo settimo 61   


11.° Ed il fiume Lubone, (dell’Annunziata) non nominato, per quanto io so, dagli antichi.

Proseguendo a mezzodì della città erano:

1.° Il fiume Taurocinio (Calopinaci) che anche da Nettuno, Tauron, ebbe il nome; onde pure i Reggini furon detti Taurocini.

2° Il Promontorio Reggino (punta di Calamizzi).

3.° Il Promontorio Brettio o Bruttio (punta di Pellaro).

Fu dato però tal nome posteriormente, quando nelle guerre puniche quella parte dell’antica Repubblica Reggina fu occupata dai Bruttii, alleati di Annibale contro i Romani. Qual fosse il nome anteriore non seppi trovarlo presso alcuno storico.

4.° E Leucopetra, (Capo dell’Armi).

Sacra era nell’interno e sotto l’Apennino la Selva Reggina, (Saltus Reginorum) consecrata a’ riti solenni delle divinità tutelari di Reggio, ed inaccessibile a’ profani.

Variò spesso di dimensione il territorio di Reggio, ma queste modificazioni non furono mai così fatte che alterassero in modo sensibile e permanente i confini da noi detti qui sopra. Crebbe la repubblica di estensione sotto Anassila; nelle guerre contro Dionisio tenne dominio sopra varie terre del litorale siciliano, fra le quali Mila era assai ragguardevole. Fu poi rimpicciolita dal vecchio Dionisio, che ne detrasse varii luoghi per darli a’ Locresi; e da Dionisio il giovine fu restituita a’ suoi antichi confini. Sotto il governo de’ Campani riprese larghe dimensioni, ma da ultimo fu ridotta a’ primi termini, quando passò federata a’ Romani.

FINE DEL LIBRO PRIMO.