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— Signor Celanzi, mi parli franco, la prego. Leggo nel suo volto una grave preoccupazione. Cosa deve dirmi ancora? Parli. È qualche cosa di terribile... si riferisce alla... morte di... Brussieri?...

— Sì. È una cosa penosissima. Si appoggi al mio braccio. Vorrei risparmiarle questo colpo... Senta. Paolo Brussieri era veramente un villano... un cattivo soggetto; ma la punizione è stata tremenda...

Emma si agitò tutta. Celanzi riprese dopo breve sosta:

— Un giorno che egli era a pranzo in casa Mandelli, non so come accadde che i due uomini rimasero soli. Altercarono... Brussieri fu, come il suo carattere voleva, insolente... e Leopoldo, acciecato dalla collera, afferrò un coltello...

— Ah!... lo ha ucciso....

Come pazza, ella si staccò dal braccio a cui si appoggiava e andò barcollando verso l’orlo della strada dove cadde su un mucchio di ghiaia. Il suo viso scomposto tradiva il disordine dei sentimenti.

Celanzi la sollevò con delicatezza, la fece sedere su una sporgenza della costa, coperta di erba, poi si allontanò di alcuni passi, preso da un senso di rispetto e di soggezione che gli impediva di pronunciare vane parole consolatrici. Intendeva quanto ella doveva soffrire. Tuttavia non si pentiva di averle rivelata la verità. Una volta doveva conoscerla.

Altri forse l’avrebbe fatto con maggiore finezza,