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nelle tenebre e nelle lagrime, vicini e soli, la vita sarebbe ancora tollerabile...
Argìa tremò tutta. Una tenerezza suprema la spingeva a confidarsi; una invincibile ripugnanza la tratteneva.
Egli la comprese. E una immensa pietà entrò nel suo cuore: ma non poteva rinunciare alla cognizione della verità; poichè l’anima desolata è avida di conoscere il male che la colpisce; e per conoscerlo minutamente affronta ogni tortura, ogni spasimo.
— Parla, Argìa! Dimmi qualche cosa!
— È difficile!... Senti... sono più disgraziata di quello che tu credi... irreparabilmente perduta sono..
— Oh! Argìa!... Ho indovinato... sei madre!...
Ella sospirò profondamente.
Era vero. Vero!...
Il senso terribile delle proprie parole gli balenava soltanto adesso con la certezza di avere intraveduta la verità.