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del tempo è più debole: perciò dovrà col tempo cedere agli affetti razionali (prop. 7).

Inoltre la considerazione delle cause generali disperde la passione in una moltitudine di oggetti: quindi questa passione, pur essendo più forte d’un’altra passione riferita ad un minor numero d’oggetti o ad un oggetto solo, è più debole in rapporto a ciascuna delle cause: onde le passioni così diffuse turbano meno lo spirito e sono meno di ostacolo al pensiero. La passione, che nasce dalla morte d’una persona cara, è violenta e conturbante: l’elevarsi alla considerazione della legge universale della caducità di tutte le cose genera una tristezza che domina la passione singola, ma è in se più tranquilla e più conciliabile col pensiero (proposizioni 8-9).

Infine quando non infuriano le passioni, bisogna approfittare della pace dello spirito per ordinare e concatenare movimenti affettivi del nostro spirito, razionalizzandoli: a ciò giova particolarmente lo stabilire delle massime generali, certa vitæ dogmata, per averle costantemente pronte all’applicazione contro la violenza delle passioni (prop. 10).

Con questo potere di ordinare e concatenare convenientemente le affezioni del corpo possiamo ottenere di non essere così facilmente sopraffatti dalle male passioni. Perchè occorre una forza maggiore a vincere i sentimenti ordinati e concatenati secondo un ordine dettato dall’intelletto che a vincere dei sentimenti incerti e dispersi. Il meglio dunque che possiamo fare finché non abbiamo ancora una conoscenza perfetta delle nostre passioni è di crearci un metodo di ben vivere, ossia certi principi della condotta, di mandarli a memoria e di applicarli continuamente alle cose particolari che ci occorrono nella vita, in modo che la nostra immaginazione ne venga largamente affetta ed essi ci siano sempre pronti per l’applicazione. Per es., noi abbiamo posto fra questi principi, che bisogna vincere l’odio con l’amore e la generosità, non ricambiarlo con l’odio. Ma per avere sempre questo precetto della ragione pronto per la pratica bisogna pensare e meditare spesso sulle offese frequenti