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i petroli nell’antichità 209

ci abbagliano le piramidali carcels1 e si passeggiano i corsi fra getti di luce bianchissima, che traggono origine dai capaci gasometri, come i limpidi ruscelli da un lago cristallino nascosto in seno alle Alpi. Ma già cominciamo a lagnarci che il gas è languido e smorto, e vorremmo la luce elettrica2, vorremmo ardere il magnesio3 in luogo dello stoppino.

» Ecco una gran metamorfosi, un gran progresso dell’umanità, che si compie in un piccolo ramo dell’umana industria. E tutte quelle invenzioni, le quali si succedettero in parecchie decine di secoli, si trovano oggi come raccolte in una serie, e si possono passar tutte in rassegna, solo a scendere dalle vette dei nostri monti in seno alle nostre metropoli.

3. » Stasera voi inaugurate un processo d’illuminazione, non dirò nuovo, ma introdotto da poco tempo e destinato ad avere un grande avvenire, perchè è forse quello che concilia il massimo vantaggio col minimo dispendio. Vorrete dunque sapere che cosa è la lucilina? d’onde ci viene?... è questo?».

«La mamma ci ha già detto», interruppe la Chiarina, «che la lucilina è olio di sasso».

«Non crederete, m’imagino, che i sassi si pigino come le uve, o si spremano come le olive».

«No, ha detto che si cava dai pozzi: poi che vi sono anche delle sorgenti....».

«Va bene: la lucilina non è altro infatti che il petrolio, il nafta, il bitume degli antichi».

«Come?» fece meravigliato Giovannino, «dicono che l’hanno inventata adesso....».

«Ohibò! tutt’al più hanno scoperto dei processi per depurare un prodotto già noto, per renderlo così diafano, come lo vedete guardando attraverso il globo di cristallo di questa magnifica lucerna. La lucilina in natura è invece assai meno schietta. Talora è abbastanza limpida e trasparente, e si chiama nafta: ma

  1. Le lucerne carcels, così dette dal nome dell’inventore. Da un serbatoĵo, posto nel piede della lucerna, l’olio ascende, spinto da due trombe aspiranti e prementi che agiscono con moto alternato. Queste lucerne si caricano come gli orologi detti remontoirs, in cui la chiave è fissa e forma parte dell’apparato.
  2. È la luce vivissima che si produce nell’intervallo tra due punte di carbone rivolte l’una contro l’altra e percorse da una corrente elettrica. Una intera città, quando fosse opportunamente disposta, potrebb’essere illuminata da una sola lanterna elettrica.
  3. Il magnesio, una delle sostanze elementari, che combinandosi coll’ossigeno, costituisce la magnesia, è un metallo che si scambierebbe coll’argento, tanto è bianco e lucente. Ridotto in fili, si può accendere al lume di una candela, e arde con una luce degna del sole.