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SERATA XIX


La buca del Corno.

Un ospite non invitato, 1. — I bagni di Trescorre, 2. — Da Trescorre alla caverna delle Sgrignapole, 3. — Un incontro spiacevole sotterra, 4. — Un cielo di nottole, 5. — Levata di un esercito immenso, 6. — Ridicola fuga, 7. — Uno studioso di pipistrelli, 8. — Sentinella morta, 9. — Recessi più interni della buca, 10. — Un pediluvio sotterraneo, 11. — Guerra finita, 12. — L’uomo preistorico, 13.


1. Era una delle prime sere di marzo. Smentendo la sua cattiva fama, il mese aveva avuto principio con belle giornate, tepide, senza vento. La natura s’era desta per una di quelle svegliate precoci, che costituiscono uno dei maggiori pericoli per le campagne subalpine. Guai ai troppo fidenti germogli che, ingannati da mendaci tepori, rompono l’involùcro che li protesse dai rigori del verno, e rivestono la campagna di quel verde rado e leggero, il quale, più che il verde della speranza, può dirsi il sorriso d’un moribondo! Oh come presto le nebbie e le brine vengono a sciogliere il menzognero incanto! Oh quante volte in quel primo alito di vita si spegne un’attività, che sarebbe stata più tardi così sicura e feconda! Benchè alla luce del giorno fosse già sottrentrato il timido lume della lucerna, spirava un’aura tepida nella sala ov’era raccolto il mio piccolo uditorio e, cosa novissima per questa stagione, le finestre erano rimaste aperte.

Io già apriva la bocca per intrattenere i nipoti non so se di ghiacciai o di vulcani, quand’ecco mi accorgo che l’attenzione de’ miei uditori è sviata. «Che c’è?» domando. «Un pipistrello!». mi rispondono più voci. Alzando gli occhi, vedo come una piccola nube nera che, movendosi rapidamente, disegnava ruote e ghirigori sulla volta della sala. Era infatti un pipistrello, desto