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un ghiacciajo sotto le lave 469

il Battista. «Se il sole poteva struggere quel ghiaccio, esso doveva, sotto la lava infocata, convertirsi in acqua immediatamente, anzi sciogliersi in vapore».

«Niente affatto: bisognerebbe aver studiato un pochino la fisica. Supponete il caso che in un certo qual anno fosse caduta una bella nevata. Supponete ancor meglio il caso che una bella massa di neve si fosse accumulata in una di quelle depressioni ove si adunano le valanghe invernali. Anche nelle nostre Prealpi avviene talora che la neve si conservi da un anno all’altro, nè è raro il caso che le valanghe vi formino in fondo alle valli masse di nevi, come piccoli ghiacciai. Viene la lava. Essa è rovente: ma in breve la corrente si raffredda alla superficie tanto superiormente come inferiormente, e la si vede svolgersi ben presto quasi entro un sacco di scorie. Quelle scorie sono molto coibenti, difendono cioè dal calore talmente, che io stesso ho potuto camminare sopra una corrente di lava del Vesuvio ancora in movimento. La corrente di lava che venne a distendersi sopra quella massa di neve, già per questa ragione era impotente a scioglierla. Se non vi basta, pensate, come la pensò il Lyell, che le sabbie vulcaniche avessero già coperto quella neve d’uno strato molto coibente, prima che vi giungesse la lava. È quello che fanno i pastori dell’Etna, i quali ricoprono appunto di sabbia vulcanica la neve, unica ripresa che presenti quella montagna per abbeverare il gregge e il pastore. Intenderete ora come la corrente di lava non abbia potuto nuocere alla neve, difesa com’era dal suo contatto della sabbia. Essa poi trasformossi in ghiaccio, come in ghiaccio si trasforma la neve dell’Alpi».

«Quel ghiaccio però», oppose il Battista «doveva struggersi in seguito, mentre il clima dell’Etna non è tale, come hai detto, da assicurarne la conservazione».

«Nemmeno questo. Se quel ghiaccio si fosse trovato alla superficie, allora sì: ma, difeso dall’azione immediata dei raggi solari, potè benissimo conservarsi. Ho detto che le nevi non possono reggere sull’Etna: ma sopra una montagna così alta, prossima al limite delle nevi perpetue, non è possibile che il sole estivo riesca a far sentire la sua azione alla profondità di qualche piede. Gli è come in Siberia. Durante l’estate anche in quei posti si semina e si miete: ma se tu scavi uno o due metri sotto il suolo verdeggiante, incontri il ghiaccio. A Iokoutsk, per scavare un pozzo fino alla profondità di 117 metri si dovette traforare uno strato di ghiaccio sotterraneo della grossezza di 109 metri; il che vuol