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ugualraenle velala, si ripresenta sovente in altri simulacri etruschi d’etk e di artificio diversi.

2. Una dea nell’ azione medesima della precedente,

vestita della sola tunica a maniche corte, strette con

fermagli: ha in rapo il tutulo, calzari in pie, e con

la destra mano regge, a quel che pare j un pomo.

— Museo Venuti.

3. Figura femminile o dea con petto e braccia nude^ e con vestimento sciolto^ che le ricopre la parte inferiore del corpo. Ha capellatura diligentemente raccolta i pendenti agli orecchi, collana al collo j in pie stivaletti molto gentili: nella mano sinistra tiene un Core estivo appena sbocciato. — Già nel museo Corazzi di Cortona; oggidì nel museo d’ antichità di Leida.

Non dubbiamente si vede quivi effigiata Venere, quale si concepiva nella mitologia etrusca. A lei stava il presedere a’ germi delle piante, e di quanto nasce in natura: ben dunque le compete quel fiore di beltà e di giovanezza: simbolo consueto della dea.

I. Statuetta che nella sua grande semplicità mostra r altitudine, il vestiario, e le forme spesso ripetute nelle immagini femminili più antiche.. — Museo Bacci in Arezzo.

4. Idolo di uno de’ maggiori dei etruschi, giovane e imberbe, armato della sua folgore nella destra. Vedi tav. xxx. 3. — Museo pubblico di Cortona.

5. Statuetta nuda virile di maniera vetusta, col capo coperto di un galericulo fregialo all’intorno. — Galleria di Firenze.