Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/35

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presso i Greci, e loro Pittura. 29

gli zolfi, potranno così paragonarle con altre che loro cadranno sott’occhio, e non senza fondamento giudicarne. Ristringerommi a quelle sole che ho io stesso vedute o in originale, o su esatte impressioni. Parlerò prima delle incise, indi delle rilevate, εἰσοχῆ, καὶ ἐξοχῆ 1.

[... sì incise ...]} §. 40. Fra le gemme incise, cominciando dalle teste, quella d’una Pallade col nome dell’incisore Aspasio nell’imperial museo di Vienna, quella d’un giovan Ercole nel museo Stoschiano, e principalmente quella dello stesso giovan eroe incisa in uno zaffiro da Gnajo o Cnejo nel museo Strozzi a Roma, sono lavori eccellenti, e darci possono la più alta idea della perfezione, a cui era stata portata quest’arte. Posso pure con ragione qui nominare fra gli Antichi di quello museo la testa d’una Medusa, non la celebre calcedonia incisa da Solone, che è il ritratto d’una bella persona, anziché una bellezza ideale2, ma una più piccola in corniola. Vanno del paro con quella il preteso Tolomeo Aulete nel museo del re di Francia, che verosimilmente è un Ercole in Lidia, come ho dimostrato nel Tomo I.3, la pocanzi mentovata testa di Sesto Pompeo incisa da Agatangelo, e quella di Giulia figliuola di Tito, incisa da Evodo in un gran berillo, esistente nell’abazia di s. Dionisio a Parigi4.

§. 41. Tra le figure intere incise in gemme è sommamente pregevole Perseo lavoro di Dioscoride nel museo Farnesiano a Napoli, di cui però non deesi portar giudizio sulla stampa pubblicatane, ove gli è tolta tutta l’aria giovanile. Hanno pure molto merito Ercole ed Iole incisi da Teucro nel museo granducale a Firenze, l’Atalanta del museo di Stosch, e un ignudo giovane che porta sulle fpalle un troco (cerchio di bronzo che serviva per certo giuoco) in una bianca e tras-


pa-


  1. Sext. Emp. Pirrh. hypot. lib. 2. cap. 7. princ.
  2. Vedi Tomo I. pag. 324., Stosch Pierr. antiq. grav. pl. 65., ne dà la figura in rame.
  3. Libro V. capo V. §. 7. pag. 360.
  4. Stosch loc. cit. pl. 33.