Pagina:Storia di torino v1 cibrario 1846.djvu/185

Da Wikisource.

capo ottavo 177

il conte Amedeo, sia stato investito del marchesato di Torino. Egli era già morto in marzo del 1080, e non è chiaro per altro, se non perchè scontrando a Vevey sul lago Lemano il triste suo cognato, l’im­peratore Arrigo iv, che in sul punto d’esser pri­vato del regno da’ suoi germani, veniva in Italia a raumiliarsi a Gregorio vii; gli vietò dapprima il passo, e non gli consentì la via del gran S. Bernardo, se non dopoché si fu certificato delle sue intenzioni e n’ebbe avuto in mercè la cessione d’una provincia del regno di Borgogna,4 e perchè s’adattò dopo questo ad accompagnar l’imperatore alla rocca di Canossa, e ad essergli insieme colla madre interces­sore presso al severo pontefice.

Amedeo era, come s’ è detto, già passato di vita in marzo del 1080; e sebbene la somma delle cose fosse in man di Adelaide, principessa di spiriti vi­rili, pure il titolo del marchesato di Torino fe’ con­ferire a Federigo di Lucemburgo, conte di Monsone, marito d’Agnese, figliuola di Pietro. Era questo conte congiunto della celebre contessa Matilde e grande aderente del papa, e perciò è chiamata da Bertoldo da Costanza valorosissimo soldato di Cristo, ferven­tissimo amator della fede e indefesso propagatore della pace cattolica.5 Il marchese Federigo morì il 29 di giugno del 1091, e addì 19 dicembre del­l’anno medesimo chiuse i lunghi suoi giorni la con­tessa Adelaide.