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Non è quindi cosa sorprendente, che nelle gallerie scavate nelle argille, allorchè si trovano stratarelli di sabbia, aventi uno spessore molto minore di 10 centimetri, la massa del gaz sia qualche volta tale da potere alimentare una fiamma in modo continuo e per tempo lunghissimo.

Tutti conoscono i fenomeni terribili prodotti dal gaz detonante allorchè è mescolato coll’aria in certe proporzioni.

Si osservi ora che nella suddetta regione il terreno è ricco di questi elementi bituminosi, come lasciano scorgere i calcari stessi sopraccennati; si osservi che la galleria, anche ridotta a 4550 metri di lunghezza, esige dei pozzi profondissimi per la sua esecuzione, che si arriva fino a metri 270 di profondità, ed il lettore potrà immaginare in che condizioni essa sia per la sua aerazione.

Nella galleria del Moncenisio non si incontrò il gaz detonante, e nella galleria delle due Imere, come fu detto nella precedente relazione del 1875, non essendo le argille intercalate con stratarelli sabbiosi, non si avrà a temere dallo sviluppo dell’idrogeno carbonato.

La parte della galleria di Castellaccio più prossima all’imbocco Sud od all’imbocco Catania, cade nelle argille molto salifere.

Gli elementi salini, essendo igrometrici, assorbono facilmente l’umidità e determinano più facilmente i fenomeni di gonfiamento delle argille.

L’eocene superiore, senza potersi chiamare terreno rimaneggiato, presenta tuttavia in ordine alle difficoltà di esecuzione della galleria condizioni non molto diverse.

La formazione argillo-marnosa del Miocene è il risultato in massima parte del rimaneggiamento delle argille eoceniche.

Se il rimaneggiamento è tale, da mescolare intimamente tutte le varie parti della formazione argillosa-eocenica, il carattere del rimaneggiamento non è più sentito e le costruzioni sono più facili.

Ma se questo carattere è conservato, le gallerie si trovano nelle condizioni in cui si trova la parte argillosa della galleria di Caltanissetta e forse nelle condizioni molto peggiori delle gallerie della Starza e della Cristina, per le quali si dovettero impiegare sistemi di costruzione non mai prima usati, men-


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