Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/175

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pubblico che aspetta la sua parola per giudicarla. Ma, per prudenza, scrisse solo delle favole dal senso dubbio, e, nella speranza e nella paura, le piccole mummie gli si vivificarono. Il consiglio di guerra non avrebbe mica potuto condannarlo facilmente per la favola che trattava di quel gigante grosso e forte che combatteva su una palude contro degli animali più leggeri di lui, e che periva, sempre vittorioso, nel fango che non sapeva sostenerlo. Chi avrebbe potuto provare che si trattava della Germania? E perchè pensare alla stessa Germania a proposito di quel leone, che vinceva sempre, perchè non s’allontanava di troppo dalla propria tana si prestava ad un affumicamento d’esito sicuro?

Ma così Mario s’abituò a moversi nella vita sempre accompagnato dalle favole, come se fossero state le tasche del suo vestito. Progresso letterario ch’egli doveva alla polizia, la quale però si dimostrò del tutto ignorante della letteratura paesana, e lasciò in pace, per il corso di tutta la guerra, il povero Mario disilluso e rassicurato.

Poi ci fu un altro piccolo progresso nella sua