come è certo che diverso temperamento richiedesi a formare, a cagion d’esempio, un filosofo, e diverso a formare uno scultore; così
lo stesso clima e l’aria e l’esalazioni medesime
difficilmente potranno formare a un tempo stesso
e filosofi e scultori eccellenti.
XIV. Or poichè le cause morali comunemente addotte dagli scrittori, e molto meno
le fisiche, non possono, generalmente parlando,
recarsi a sufficiente e universale ragione del
decadimento degli studj, dovrem noi credere
che sia impossibile l’assegnarne una vera ragione? Io penso veramente che non si potrà mai
determinare la vera origine delle vicende della
letteratura, finchè diligentemente non si separin
le cose, e non si esamini in che consista il decadimento degli studj, e i diversi generi e le circostanze diverse si osservino del medesimo decadimento. Questo si considera comunemente come
un solo effetto di una sola cagione, ovvero di
più cagioni, ma insieme unite e cospiranti al
medesimo fine. Or io penso che finchè si terrà
di ciò ragionamento così in generale, non si potrà mai accertare la vera ragione di tal decadenza. Convien dunque entrar più addentro in
questo difficile argomento, e vedere in quante
maniere possano decadere gli studj e le arti.
E a me pare che in tre diverse maniere possa
ciò avvenire. In primo luogo, se gli ingegni e
i talenti degli uomini siano in un tempo men
penetranti e vivaci che in altri; in secondo
luogo, se gli uomini , benchè forniti di acuto
ingegno, e dalla natura disposti a divenire nelle
lettere e nelle arti eccellenti, nondimeno e in
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