Pagina:Tiraboschi - Vita del conte d. Fulvio Testi, Modena, Società tipografica, 1780.djvu/143

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D. Fulvio Testi. 131

za, e senza recarne alcun fondamento. E nondimeno essi poteano aver tralle mani uno Storico non solo contemporaneo, ma informatissimo delle cose di Modena, amico del Testi, e che qualche parte avea avuta in ciò che fece caderlo in disgrazia al suo Principe. Questi è il celebre Vittorio Siri, che era allora in Venezia, e che aveva frequente carteggio con questa Corte, come ci mostrano molte lettere di nuove, e d’avvisi di colà da lui scritte in quest’anno 1646, le quali si conservano in questo Ducale Archivio. Se si fosse letto il Mercurio di questo Storico si sarebbon veduti i veri motivi della disgrazia del Testi, e si sarebbe conosciuto, ch’ei non fu così reo, come comunemente si crede. Ma quel Mercurio è un magazzino sì disordinato insieme e sì vasto, che non è maraviglia, che pochi abbian coraggio d’ingolfarvisi entro per ricercarvi ciò, che possono ancor dubitare di non trovarvi. Il desiderio di rischiarar questo punto di Storia mi ha fatto soffrir con pazienza la noja di scorrere que’ vasti volumi; e ho avuto finalmente il piacere di veder soddisfatte le mie brame. E maggiore ancora è stato il piacere, che ho provato nel rinvenire altri autentici documenti, co’ quali la narrazione del Siri confermasi viemaggiormente, e in qualche parte ancor si corregge.

Era già qualche tempo che il Duca Francesco I. mal soddisfatto degli Spagnuoli, da’ quali parevagli che non gli fossero attenute le promesse già fatte, pensava di