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PART. II. ART. VIII. OBBIETI E RISPOSTE. 105

bianti, o non cambianti; fi è dichiarato con candore, e col fatto. Se al cuno volesse cavillare sopra qualche Punto, io non vorrò fare una quistione. Io non ne ho posto alcuno tra gli Affermativi, che non avelle vicino un cambiamento sensibile; ma se qualche Punto fosse stato erroneamente posto, questo errore svanisce nel gran numero; poichè in mille e più Novilunj, un Affermativo più, uno meno non altera la proporzione .

Così gli Astronomi nel determinare i moti medj de’ Pianeti, prendono le Osservazioni più antiche, se bene forse. meno esatte, perchè nel lungo intervallo d’esse colle recenti, l’errore che vi fosse, diviso per tanti an‘ni, fi riduce a nulla.

Il maggior obbietto, che anche mi fu proposto da qualche Amico, a cui ho comunicato il mio metodo, può nascer dall’aver io riferito ad uan dato Punto di Luna anche quelle mutazioni, che erano accadute qualche giorno avanti, e qualche giorno dopo . .Nol dislimulo: così ho fatto, e non ebbi scrupolo di farlo per questi motivi . Prima di tutto ogni persona ingenua, che volesle prender la pena d’incontrare nei registri di queste, o altre osservazioni di lunga strie, i varj cambiamenti di temp» succesfivamente occorsi, non potrà a meno di riconoscere, che questi sono sta-’ bilmente legati a certi Punti di Luna, se bene colla distanza di qualche giorno 3 il che essendo costante, non può eslere casuale . In secondo luogo v’è l’esempio evidente delle maree, le alterazioni delle quali certamente tengono connessione coi Punti di Luna: e pure ora precedono, ora succedono dopo, anche in distanza di quattro, o cinque giorni, come già fi è fatto rimarcare . Per questo motivo Plinio, Tolomeo, e tutti gli Antichi, che conoscevano la Luna per cagione prima delle mutazioni aeree‘, pon= gono per regola principale di osservar il terzo giorno avanti, e il terzo giorno dopo, tanto il Novilunio, che il Plenilunio, anzi delle stesse Qua= drature; ficchè per tutta la Lunazione danno per osservabili questi otto giorni, che Plinio chiama gli otto articoli della Luna ( lib. 18. c. 35. ), il z°,iN,l1u°,il 15°, il 19°,-ilzzo, il 27°,e l’Interlunio, che fono li terzi giorni ora accennati, O piuttosto li quarti; il che fi spiegherà meglio , parlando dei Preésagi della Luna nella Terza Parte.

Ma un dice: in questa maniera se fi volesse riferire le mutazioni di tempo a una Domenica, 0 altro giorno della settimana, o della Lunz., in fine fi avrebbero risultati a poco presso eguali.

Rispondo, che v è gran disparità tra l’uno e l’altro caso. Poichè niuna influenza, se non dalla superstizione x può venire attribuita ai giorni della settimana, istituiti, e denominati così dall’arbitrio degli uomini. La sola follia del volgo può attribuire virtù particolare a questi giorni, per esempio, a quelli che contengono la lettera R, ne’ quali convenga aftenersi dal seminare, dal prender medicina ec. Nei nostri Panti di Luna esiste una virtù fisica e reale, dimostrata prima, come tante volte fi è detto; dalla Teoria, e poi infinuata dall’analogia delle maree . Con queto fondamento fisico fi sono presi a contemplare questi Punti, ed 2 cercare coll’esperienza, se gli effetti corrispondessero alle cause indicate . E

fi avverta, che niutia virtù viene da noi attribuita agli aspetti stessi, o


O pun-