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114 PAR. II. ART. VIII. OBBIETTI E RISPOSTE.

to delle biade Ia qualità del terreno, dell’aria, dell’acque, la stagione » in che fi seminano, la diligenza dell’Agricoltore in coltivarle, il Sole, e l2 varia lunghezza dei giorni, le pioggie, i venti, ed altro. Di tante cause le più regolari sono il terreno, che parlando d’uno stesso luogo è sempre il medesimo, la stagione di seminarle, la diligenza dell’ Agricoltore in coltivarle, i moti del Sole, e la lunghezza dei giorni; le più irregolari sono le pioggie, i venti, e le occulte esalazioni della Terra: se la irregolarità di queste non sia grande, onde non accadano 1 nè grande siccità, nè grandi pioggie un anno più che l’altro, le racn colte regolarmente saranno quasi le medesime, perchè il maggior nupn mero delle cause è potente e regolare . Ma se una causa irregolare sa» rà gagliarda, può cavar di regola il tutto,,.

Così fi può dire, che regolare è l’influenza del Sole e della Luna; e perciò per quello calde sono le Estati, freddi i Verni; per questa neNovilunj, ne’ Plenilunj, ne’ Quarti viene alterato il mare, e l’atmosfera . Sic= come poi tutte l’Estati non sono egualmente calde, nè gl’Inverni freddi, e le maree sono modificate dalle circostanze dei mari, dei Golfi, dei Porti; così le mozioni dell’atmosfera vengono variate dalle costituzioni de’ paesi, in modo però, che sempre resta efficace la causa universale. E questa è quella che da me fu contemplata, e calcolata nei sovraesposti Aforismi; nè fi nega una grande influenza alla Tetra istessa.

Per altro tutte queste regole anno luogo: nella presente costituzione del Globo nostro, e nel corrente sistema. Io non oso garantire, che la Terra sia per durar sempre in tale stato, nè pure in grande, e nella massa totale . Poichè spariscono gl’immensi globi de’ Soli, o delle Fisse, che possono contenere milioni delle nostre terre, immense mutazioni fi scoprono nella faccia di Marte, e di Giove: perchè dunque non potrà .egli una volta il nostro Globo istesso cambiar di stato?, Io nen dirò tanto per l’eruzione, o esplosione del fuoco centrale, o per l’urto delle Comete, quan= to per altre cagioni anche interne . Aprono i terremoti nuove vene di esalazioni, le quali, spargendosi per l’aria, e nuove razze di malattie, e nuove spezie di meteore, 0 maggior frequenza possono indurvi . Veramente dopo il terremoto di Lisbona 1756, o piuttosto dopo quello di Lima 1746, diffuso per tanti paesi, nè per anche ben sedato, osservabile riesce in Europa l’infestazione de’ tutbini, e delle tempeste . Lo scombusitolamento visibile delle montagne, e degli strati della terra ci convince di prodigiose fovversioni accadute al nostro Globo, con mutazione di mari, e di continenti, sepolture di gran Città, e di vaste Provincie. La variazione continua della direzione della calamita dimostra una continua mutazione interna dentro la mole. I ghiacci diamantini presso la Baja di Hudson” fanno sospettare all’Hallejo, che ivi una volta fosse il Polo gelato; e una tal mutazione dell’asse terrestre non potrebbe certo esser accaduta senza un immenso sconvolgimento delle parti più massiccie della terra.

Ma qualunque mutazione fosse per sortire la terra, fin che ella resta Pianeta di un Sole, e che abbia per satellite una Luna, ella andrà soggetta a delle alterazioni atmosferiche, secondo la varia situazione spezial-


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