Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/288

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276 libro iii.


2. Tutti cercano i propri vantaggi. tu provvedi alla salute mia, ed al mio solo profitto, e tutte le cose mi volgi in bene. E quando altresì tu mi metti in varie tentazioni e travagli, tutto è per te ordinato al mio bene; che sempre fosti usato di far prova de’ tuoi amici in mille maniere. nella qual prova tu non se’ meno da amare e lodare, che se mi riempissi di celesti consolazioni.

3. In te adunque, Signore Iddio, ripongo tutta la mia speranza, in te il mio rifugio; in te metto ogni mia tribolazione ed angustia: però che io trovo tutto infermo e caduco, checchè io veggo fuori di te. Conciossiachè non potranno i molti amici farmi alcun pro, nè i potenti ajutarmi, nè i consiglieri prudenti rendermi util risposta, nè i libri de’ saggi porgermi consolazione, nè verun’altra cosa darmi salute, nè luogo solitario ed ameno farmi sicuro, se tu medesimo non mi stia presso, nè mi soccorra, mi conforti e consoli, non mi istruisca e mi guardi.

4. Imperciocchè tutte quelle cose che pajono fatte ad aver pace e felicità, te lontano, son nulla; e in