Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/122

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biare 6. lire con uno scudo. Quindi osservasi che non si sogliono mai pesare le piccole monete d’argento, quantunque già sappiasi e vedasi che sono alcun poco consunte dall’uso. Ma quando il calo di queste monete arrivasse ad essere la ventesima o la venticinquesima parte del peso giusto che dovrebbero avere, allora la ragione del valore metallico di ciascuna moneta ripiglierebbe il suo diritto, e vedrebbonsi tali monete scemate di prezzo presso le Nazioni straniere, quindi presso i banchieri della Nazione stessa ove furono fabbricate, e finalmente presso tutto il popolo. Allora sarà tempo di riformare tali monete fabbricandone delle nuove di giusto peso, cui convengano le denominazioni di lire, di quarti di scudi ec. e abbandonando le vecchie alla libertà del commercio. Queste scemeranno così tanto di valore ad essere apprezzate poco più che a ragione d’argento in pasta, e o passeranno alle Nazioni straniere, o saranno liquefatte in gran parte dagli artisti, onde non isconvolgeranno mai la corrispondenza dei valori numerarj coi reali, ossia delle denominazioni coi valori. Nè si creda già che una tale operazione debbasi fare frequentemente a carico della Zecca. Credo che non basti mezzo secolo a scemare considerabilmente il peso delle piccole monete d’argen-


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