Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/135

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per condursi eroicamente, ma amorosamente no! Riguardo poi alle preoccupazioni che i rischi di quel viaggio potevano far nascere, non ce n’era traccia. Ma Gambalesta viveva in ansie continue. Un giorno, appoggiatosi alla balaustrata dell’engine-room1, egli guardava la potente macchina che andava a volte in sulle furie, allorchè, in un violento movimento di beccheggio, l’elice si affannava fuor delle onde. Il vapore sbuffava allora dalle valvole, il che provocava la collera del degno figliuolo.

— Non sono sufficientemente cariche queste valvole! esclamò egli. Non si cammina. Ecco come sono questi Inglesi! Oh! se fosse una nave americana, si salterebbe forse, ma si andrebbe più presto!

  1. Scompartimento della nave in cui è situata la macchina.