Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/246

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CAPITOLO XXX.


Nel quale Phileas Fogg fa semplicemente il suo dovere.


Tre viaggiatori, compreso Gambalesta, erano scomparsi. Erano stati uccisi nella lotta, od erano prigionieri dei Siù? Non si poteva saperlo ancora.

I feriti erano in numero considerevole, ma nessuno era colpito mortalmente. Uno dei più gravemente colpiti era il colonnello Proctor, che si era valorosamente battuto, e che una palla all’inguinaia aveva atterrato. Fu trasportato alla stazione con altri viaggiatori, il cui stato richiedeva cure immediate.

Mistress Auda era salva. Phileas Fogg, che non s’era certo risparmiato, non aveva neppure una graffiatura. Fix era ferito al braccio, d’una ferita senza importanza. Ma Gambalesta mancava, e calde lacrime scorrevano dagli occhi della giovane signora.

Intanto tutti i viaggiatori avevano lasciato il treno. Le ruote dei vagoni erano macchiate di sangue. Dai mozzi e dai raggi pendevano informi brandelli di carne. Si vedevano sulla bianca pianura, fin dove l’occhio poteva giungere, delle lunghe strisce rosse. Gli ultimi Indiani sparivano allora nel sud, dalla parte di Republican-River.

Il signor Fogg, con le braccia incrociate,