Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/92

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Durante la narrazione del brigadiere generale, la guida scrollava la testa, e quando la narrazione fu terminata:

«Il sacrifizio che avrà luogo domani sul far del giorno non è volontario, diss’egli.

— Come lo sapete!

— È una storia che tutti conoscono nel Bundelkund, rispose la guida.

— Pure quella disgraziata non sembra fare alcuna resistenza, obbiettò sir Francis.

— Ciò dipende da questo, che l’hanno ubbriacata col fumo della canape e dell’oppio.

— Ma dove la traggono? chiese sir Francis.

— Alla pagoda di Pillaji, a due miglia di qui; ivi ella passerà la notte aspettando l’ora del sacrificio.

— E questo sacrificio avrà luogo?...

— Domani, al primo spuntar del giorno.»

Dopo questa risposta, la guida fe’ uscire l’elefante dalla folta macchia e si arrampicò sul collo dell’animale. Ma al momento in cui stava per eccitarlo con un fischio particolare, il signor Fogg lo fermò, e rivolgendosi a sir Francis Cromarty: «Se noi salvassimo quella donna? diss’egli.

— Salvare quella donna! signor Fogg! esclamò il brigadiere generale.

— Io ho ancora dodici ore di vantaggio. Posso consacrarle a ciò.

— To’! Ma voi siete un uomo di cuore! disse Francis Cromarty.

— Qualche volta, rispose semplicemente Phileas Fogg. Quando ho tempo.»