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XII
Ma zoppicando il ranocchione accorto
Fugge, e d’un salto piomba nel pantano.
Il topo, che l’avea creduto morto,
Stupisce, arrabbia, e gli sta sopra invano,
Chè del piagato re fatto avveduto,
Correa Colordiporro a dargli aiuto.
XIII
Avventa questi un colpo a Rodipane,
Ma non gli passa più che la rotella.
Così fra’ topi indomiti e le rane
La zuffa tuttavia si rinnovella:
Quando improvviso un fulmine di guerra
Su le triste ranocchie si disserra.
XIV
Giunse a la mischia il prence Rubatocchi,
Giovane di gran cor, d’alto legnaggio;
Particolar nemico de’ ranocchi;
Degno figliuol d’Insidiapane il saggio;
Il più forte de’ topi ed il più vago,
Che di Marte parea la viva imago.