Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/388

Da Wikisource.
374 properzia rossi.



II.


     Ei viene, ei vien! Con procellosa piena
L’estro antico risorge: all’ansia mente,
3Che l’affanno prostrò, torna la lena.

     Dall’agitato spirito repente
Con giocondo tumulto si disserra
6Di glorïose immagini un torrente,

     Che m’incalzan superbe e mi dan guerra
La mano affaticando e l’intelletto.
9No tutta, tutta io non andrò sotterra.

     Cresce il vago lavor. Del mio concetto
Lo scabro masso già s’informa e toglie
12Atto e sembianza di vivente aspetto,

     Simile a rosa che le fresche foglie
Dischiude ad una ad una, in fin che splende
15Nell’aperta beltà delle sue spoglie.

     Cresce il lavoro: docile si arrende
A’ miei colpi il macigno. O somigliante
18A me nelle tue dure aspre vicende,