Pagina:Vita del glorioso martire s. Secondo (1823).djvu/17

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ziano, il quale con ineffabile allegrezza ricevè dalle di lui mani l’eucaristico cibo, ed ivi in compagnia dell’Angelo sino al far del giorno vi si trattenne. Fattosi giorno disse l’Angelo a Marziano, che quello era il dì, in cui dovea entrare in tenzone col Tiranno; l’esortò a non temere nè minacce, nè tormenti, perchè colla costanza avrebbe riportata la palma: quindi Secondo pregò pure quel venerando Vescovo a rammentarsi di lui, giunto che fosse alla celeste patria; e dopo scambievoli espressioni di santo amore si licenziò da Marziano.

Di buon mattino intanto Saprizio essendosi solennemente recato al tempio di Giove comandò fosse colà da’ ministri di giustizia condotto Marziano per farne l’ultime prove, e carico di catene gli fu presentato; dove avendo costantemente ricusato il magnanimo eroe di sagrificare in menoma maniera al sacrilego Nume, fecegli con infuocate mazze arder il ventre, non ostante quali tormenti rimanendo an-