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Gli archeologi della regione disputarono intorno ad un misterioso oggetto di bronzo di questa tomba, a spire concentriche che richiamerebbe le fusarole di Sardegna e dell’oriente adatte a speciali fusi; se non che il nostro oggetto presenta superiormente due risalti a causa delle spire sovrapponentesi che renderebbero impossibile il rotare del fuso. Esso costituisce una specialità archeologica della provincia perchè, oltre a quello di Varenna, ne abbiamo altri due rinvenuti ad Esino ed in altro luogo.

Inoltre furono rinvenuti oggetti militari in ferro: un elmo che rivelasi finamente lavorato, quantunque di esso non si siano trovati che frammenti ed anche due spade in tutto simili a quelle trovate a Golasecca ed a Castelletto Ticino: una di esse è di fattura assai elegante.

Si rinvennero inoltre dei fittili, qualche base di vaso in terra cotta di rozza fattura, fatti al tornio e cotti al forno; uno di questi accennerebbe ad un vaso vinario di forma romana.

Questa tomba è del periodo che fu detto gallo-italico; ma la finezza della lavorazione dell’elmo lo farebbe giudicare opera di artista etrusco o romano1.

Nel 1892 a Gitana si trovarono pure alcune tombe a cremazione: e nel 1894 nello stesso paese un’altra tomba contenente vasi fittili ed oggetti di metallo.

Tutta questa suppellettile antica è ora raccolta nel Museo Civico Comense.


TOPOGRAFIA E TOPONOMASTICA

Anticamente Varenna aveva due porte: una sulla strada che va a Bellano, subito fuori del paese dove vi è il risvolto della strada presso la villa Boselli; quel punto era anche chiamato la Ciodèra. L’altra porta era verso Fiume Latte dove termina il muro di cinta della villa Andreossi, quasi all’origine della stradetta che scende alla villa Monastero. In corrispondenza di questi punti si vedono ancora alcuni tratti della vecchia strada mulattiera che metteva in comunicazione Varenna con Bellano e Fiume Latte.

I cardini delle porte erano ancora infissi nel muro nell’anno 1874 e vennero tolti dal fabbro Greppi testè defunto.

Prima della costruzione della strada militare, nella strada principale di Varenna erano parecchi archi.

Il primo si trovava all’ingresso del paese. Il secondo venendo da Lierna, si trovava tra l’Isolato che viene subito dopo la casa di Don Antonio Venini da una parte e il terzo isolato contando dall’altra.

  1. A. Garovaglio. Sepolcreto gallo-italico di Varenna. Rivista archeologica della provincia di Como. Fasc. 34 anno 1891. — Dott. Antonio Magni. Ancora la tomba di Varenna del guerriero gallo. Milano, Cogliati, 1908.