Pagina:Zola - Il paradiso delle signore - 1936 - Mondadori.pdf/344

Da Wikisource.

zola


Non dava requie; chiamava quei che passavano, di fondo al suo banco, e li importunava a forza di cortesia. Vedendola rifiutare con un moto del capo, seguitò:

— Guanti del Tirolo a un franco e venticinque, guanti di Torino per bambini, guanti di tutti i colori.

— No, grazie, non ho bisogno di nulla — rispose la Marty.

Ma il Mignot sentí ch’ella stava per cedere, e l’assalí piú vivacemente mettendole sotto gli occhi i guanti ricamati. E lei non seppe resistere piú, e ne comprò un paio. Poi, vedendo che la De Boves la guardava con un sorriso, arrossí:

— Che bambina, eh?... Se non compro la stringa e scappo via subito, son fritta!

Disgraziatamente alla merceria c’era una ressa tale, che non poté farsi servire subito. Aspettavano tutt’e due da dieci minuti, e già perdevano la pazienza, quando capitò la Bourdelais con i suoi tre bambini. Aveva voluto, diceva lei con la solita tranquillità di donnina che sa il fatto suo, aveva voluto mostrare ai piccini tutta quella baraonda. Maddalena aveva dieci anni, Edmondo otto, Luciano quattro; e facevano a chi era piú contento di quel divertimento, che costava tanto poco, e ch’era stato loro promesso da parecchi giorni.

— Son troppo bellini! Voglio comprare un ombrellino rosso! — disse improvvisamente la Marty, che pestava i piedi dall’impazienza di star lí senza far nulla.

Ne scelse uno da quattordici franchi e mezzo. La Bourdelais, dopo essere stata a vedere con certe occhiatacce che disapprovavano, le disse pacatamente:


342