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ventori, c’eran ringhiere coperte di velluto. Passi schiacciava: c’erano alcuni che, perso ogni savano solamente tanti alla volta; e la folla vi scrupolo in faccia a quelle ghiottonerie gratis et amore, ne ingozzavano, da pigliare un’indigestione.
— E le altre dove sono? — esclamò la Bourdelais quando uscí dalla folla ed ebbe ripulita la bocca ai bambini col fazzoletto.
Ma vide subito la Marty e Valentina in fondo a un’altra galleria, lontane lontane: tutt’e due affogate tra le sottane, compravano e compravano. Mamma e figliuola, senza piú nessun ritegno, sparvero trascinate dalla frenesia dello spendere.
Quando fu giunta finalmente nella sala di lettura, la Bourdelais mise Maddalena, Edmondo e Luciano a sedere davanti alla gran tavola; e andò poi a una delle librerie a pigliarsi un album di fotografie.
La volta della stanza era sovraccarica di dorature; ai due lati, due grandi caminetti stavano in simmetria; quadri di poco valore ma di ricchissima cornice coprivano i muri; e tra le colonne, davanti a ciascuna delle aperture che davano sui magazzini, c’erano alte piante verdi in vasi di porcellana. Intorno alla tavola molta gente che in silenzio sfogliava riviste e giornali: delle signore si levavano i guanti, e postesi dinanzi a un calamaio scrivevano lettere sulla carta con le cifre del magazzino, che cancellavano con un frego di penna. Qualche uomo, adagiato nella poltrona, leggeva il giornale. Ma i piú stavan lí senza far nulla; mariti che aspettavano le mogli affaccendate per le sezioni, giovani signore che spiavano senza scandalo l’arrivo dell’a-
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