Pagina:Zola - Il paradiso delle signore - 1936 - Mondadori.pdf/66

Da Wikisource.

zola

nelle vetture ferme accanto al marciapiede. Nell’ordinamento meccanico del Paradiso delle signore, quello scalone di Via Michodière scaricava senza mai posa le mercanzie scivolate giú per l’apparecchio di Via Nuova Sant’Agostino, dopo ch’erano passate in alto, per le ruote dentate delle sezioni.

— Campion, — disse bruscamente il Mouret al capo ch’era un antico sergente magro magro — perché sei paia di lenzuola comprate ieri da una signora alle due, non furono recapitate ieri sera?

— Dove sta questa signora? — domandò l’impiegato.

— In Via di Rivoli, sull’angolo di Via d’Algeri... La signora Desforges.

A quell’ora, le tavole erano vuote; negli scompartimenti non restavano che gl’involti del giorno innanzi. Mentre il Campion frugava fra quegl’involti, dopo aver data un’occhiata in un registro, il Bourdoncle guardava il Mouret, pensando che quel demonio sapeva tutto, s’occupava di tutto, perfino la notte, a tavola, in una trattoria o nell’alcova d’un’amante. Finalmente, il capo scopri com’era andata; la cassa aveva dato un numero sbagliato, e l’involto era tornato indietro.

— Che cassa è? — domandò il Mouret. — Eh? La decima?... — E volgendosi al socio: — La decima, è quella d’Alberto, non è vero?... Bisognerà dirgli due paroline.

Ma prima di fare un giro nel magazzino, volle salire all’ufficio delle spedizioni, che occupava parecchie stanze del secondo piano. Le ordinazioni dalla provincia e dall’estero arrivavano là; e tutte le mattine egli vi andava a leggere la po-


64