Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/450

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Non potè proseguire. Le altre le si scagliarono contro.

— Che cosa mai? delle botte? Gli era lui, Bismarck, che si avrebbe scacciato, inseguito fino a casa sua, a colpi di calcio di fucile nella schiena. Voleva finirla una volta, quella cattiva francese?

— Zitto! susurrò Rosa, offesa da quel chiasso.

Il raccapriccio del cadavere riprese di nuovo le donne; si iuterruppero tutte ad un tempo, impacciate, rimesse, in faccia alla morte, colla segreta paura del male.

— Sul boulevard passava il grido rauco, straziato:

— A Berlino! a Berlino! a Berlino!

Allora, mentre si decidevano ad andarsene, una voce chiamò dal corritoio:

— Rosa! Rosa!

Gaga, sorpresa, aprì la porta, e sparve per un momento. Poi, quando fu-tornata:

— Mia cara, gli è Fauchery, che è laggiù, in fondo... Non vuol venir avanti; è fuori di sò perchè rimanete presso a quel cadavere.

Mignon era riuscito a spingere il giornalista. Lucia, sempre alla finestra, si chinò; e vidde quei signori sul marciapiede, colla faccia per aria, intenti a farle dei gran cenni. Mignon, inasprito, mostrava i pugni. Steiner, Fontan, Bordenave e gli altri, aprivano le braccia, in aria d’inquietudine e di rimprovero; mentre Daguenet, per non compromete tersi, famava tranquillamente, le mani dietro la schiena.

— È vero, cara mia, disse Lucia scostandosi dalla finestra, aveva promesso di farvi scendere... Sono là tutti che ci chiamano.

Rosa aveva pena a lasciare la sua cassa delle legna,e mormorò:

— Scendo, scendo... È certo che non ha più bisogno di me... Metteranno qui una suora...

E girava intorno, senza poter ritrovar il suo cappello e lo scialle. Come un automa, aveva riempito un bacile d’acqua sulla toeletta, e sì lavava le mani ed il viso, continuando:

— Non so, ho avuto un gran colpo... Non eravamo state molto amabili l’una per l’altra. Ebbene! vedete, ne sono im-. becillita... Oh! mi son venute delle idee d’ogni sorta, una voglia di finirla anch’ io, la fine del mondo... Sì, ho bisogno d’aria.

Il cadavere cominciava ad ammorbare la camera. Fu un panico repentino, dopo quella lunga noncuranza.