Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/448

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[p. 475 modifica] nello stato naturale; vale a dire, anche nello stato naturale l’uomo (e cosí né piú né meno il bruto) è conseguente e si determina a credere quello che gli par vero, per via di perfetto raziocinio; e si determina ad abbracciare o fuggire quello che crede veramente buono o cattivo per lui, rispetto alla sua natura generale e individuale e alle sue circostanze di quel tal momento in cui si determina.

Del resto, come l’indifferenza assoluta, ossia la [p. 476 modifica]mancanza di ogni determinazione dell’intelletto, cioè di ogni credenza, sarebbe mortifera per l’animale libero e dipendente dalla sua propria determinazione, cosí anche appresso a poco il dubbio, ch’é quasi tutt’uno col detto stato. Cosí anche sarà cattiva e dannosa la difficoltà o lentezza al determinarsi (riferite a questo capo l’angoscia e il tormento dell’irresoluzione); e quindi lo stato dell’uomo sarà tanto piú felice, quanto egli avrà maggior facilità e prontezza a determinarsi a credere (dal che poi segue l’operare); cioè a tirare una conseguenza da un tal dato; e con quanto maggior forza, ossia certezza, egli si determinerà al credere (s’intende già che la credenza sia buona per lui, perché la supposizione contraria