Poi che a Fortuna, a' miei prieghi inimica

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura IX. [Per una statua della sua donna.] Intestazione 24 settembre 2023 100% Da definire

La debil, piccioletta e fral mia barca Nel picciol tempio, di te sola ornato
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


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ix

[Per una statua della sua donna.]


     Poi che a Fortuna, a’ miei prieghi inimica,
non piacque, che potea, felice farmi,
né parve dell’umana schiera trarmi,
perché beato alcun non vuol si dica;
     colei, natura in cui tanta fatica
durò per chiaramente dimostrarmi
quella, la qual mortale al veder parmi,
nelle cose terrene non s’intrica.
     Qual piú propria ha potuto il magistero
trar della viva e natural sua forma,
tal ora è qui: sol manca ch’ella anele.
     Ma, se colui ch’espresse il volto vero,
mostrassi la virtú che in lei s’informa,
che Fidia, Policleto e Prassitèle?