La debil, piccioletta e fral mia barca

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura VIII. [«Colui alfin vince, che la dura».] Intestazione 24 settembre 2023 100% Da definire

Non potêr gli occhi miei giá sofferire Poi che a Fortuna, a' miei prieghi inimica
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


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viii

[«Colui alfin vince, che la dura».]


     La debil, piccioletta e fral mia barca
oppressata è dalla marittim’onda,
in modo che tant’acqua giá vi abbonda,
che perirá, tant’è di pensier carca.
     Poi che invan tanto tempo si rammarca,
e par Nettunno a’ suoi prieghi s’asconda
tra’ scogli, e dove l’acqua è piú profonda;
or pensi ognun con che sicurtá varca.
     Io veggio i venti ognor ver’ me piú fèri,
ma Fortuna ed Amor, che sta al temone,
mi disson non giovar l’aver paura;
     ch’è meglio in ogni avversitate speri.
E par che questo ancor vogli ragione,
ché colui alfin vince, che la dura.