Ricostruire l'Italia con architettura futurista Sant'Elia/Terza sintesi
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Terza sintesi
PROCESSO E CONDANNA DI VASTO ALATA E FURR
Notte d’autunno umida e rabbrividente sui pezzi di Venezia bombardata. Riva degli Schiavoni sotto l’affastellamento dei rottami del Palazzo Ducale e della Basilica di San Marco.
Due fanali di motoscafo e una lanterna di gondola rischiarano la scena.
Pattumol
seguito da Sudicioni e Ariella:
Orrore! Orrore! Il cuore non mi regge. Avrò io la forza di fare il sopraluogo? Mi sento screpolare la pelle dal terrore.
Sudiciani
Coraggio, Pattumol! Meno male che sono stati imprigionati. Dichiarano di ignorare il nome della città distrutta. Ignorare la santa Venezia!
Ariella
Pattumol
A dire il vero, i Mollenti sono stati più barbari degli Spaziali. Chi ha suggerito l’idea assurda di sradicare le colonne del primo piano per massacrare gli Spaziali? Certi delinquenti meritano fango sulla testa non colonne preziose!
Ariella
Ecco vengono! (Con un involontario movimento di fuga) Gli Spaziali, gli Spaziali!
Sudiciani
Non scappare. Sono incatenati.
Ariella
Però male incatenati... E custoditi da soldati Mollenti che fanno pietà.
Sudiciani
Sono catene vegetali in odio allo schifoso metallo, ma sono forti.
Alata
avanzando, seguita da Vasto, Fongo e Bellamar scortati da soldati Mollenti che ansano per tenere le catene portate invece dagli Spaziali con disinvoltura:
Ascolta questi tonfi. Credo che sia incominciata la distruzione della città di Sant’Elia.
Vasto
No! Crollano i pezzi di Venezia.
Pattumol
esasperando la sua voce stridula:
La città Sant’Elia sta sprofondandosi nel mare.Alata
Antiquari, ringraziateci! La città Sant’Elia è della storia concentrata! Vale almeno sei secoli! Vi abbiamo preparato un ricco stock di venerabili cementi armati e ferri riccamente tinti col sangue degli Spaziali, dei Velocisti e anche dei Mollenti! Ciceroni, preparatevi a condurre i forestieri che saranno ghiotti di visitare le giovani antichità della città Sant’Elia uccisa da voi! Queste fanno una pericolosa concorrenza alle antichità di Venezia. Concorrenza in intensità di vita, genio, eroismo stemperati sul cemento e sul ferro. Non ci conoscevate come fabbricanti di falso antico. Ah! Ab! Vendiamo tutto con sconto spaziale e veloce!
Furr
passando brutalmente fra i soldati Mollenti e spaventandoli con un gesto rude:
Purtroppo, amici Spaziali, la distruzione della città Sant’Elia è una realtà. I cavi d’acciaio che legavano i moli 3 11 22 alla Penisola sono stati tagliati, e la vostra bella città con la testa in avanti scivola nel mare dove farà fra poco il suo tuffo finale. Vi annunzio inoltre che il Velocismo sarà denunciato come nemico del popolo e processato come lo Spazialismo. Occorre con freddezza esaminare la situazione e decidere insieme il da farsi.
Alata
Volentieri, Furr. Abbiamo constatato nella lotta di questa notte quanto siano frolli i Mollenti. Non siamo stati vinti: siamo stati semplicemente soffocati dalla quantità inesauribile dei loro corpi imbelli.
Furr
Orbene, tenendo conto di questa inesauribile quantità che la nostra qualità non può annientare, io vi offro un programma astuto. Io, Furr, a nome dei Velocisti, all’apertura del processo proporrò senz’altro di ricostruire immediatamente Venezia bombardata.
Alata
No, Furr. Io mi oppongo alla ricomposizione di questo cadavere di città.
Vasto
Qualsiasi contatto col passato ci disonorerebbe.
Furr
Disonore momentaneo!... Gli preferite forse una gloria momentanea?
Alata
Si.
Furr
Mediante la ricostruzione di Venezia io otterrò la vostra libertà. Potrete subito riprendere i lavori delle tre nuove città..
Mollazzon
entra seguito da Lord Antiquity, Pattumol, Sudiciani, Ariella, Ambasciatori, antiquari, pittori plagiari e capi Mollenti:
In nome del Sacro Regno dei Mollenti e della nostra avita religione del passato, apro il processo contro l’architetto spaziale Vasto e contro la sua consorte Alata, colpevoli di aver ordinato ed eseguito il bombardamento della nostra Santa Venezia, ormai irreparabilmente perduta.Lord Antiquity
scoppiando in singhiozzi, che sono imitati da tutti gli altri ambasciatori, e a poco a poco da tutti gli altri antiquari, pittori plagiari, capi Mollenti e popolo dei Mollenti:
Ah! Si, la nostra bella Venezia è irreparabilmente perduta.
Pattumol
slanciandosi nel centro del consesso:
No, no! Non è perduta, io, io Furr, capo dei Veloci, m’impegno a ricostruirla in dieci giorni, come era, tale e quale.
Mollazzon
cercando di sedare il tumulto violento:
Non comprendo. Chi siete? Cos’avete detto? Procediamo per ordine. Rispettiamo la procedura. Voi siete... Ah! Vi riconosco. Furr, il famoso Furr, Velocista, anzi capo dei Velocisti. Siete anche voi, se non erro, nemico dei Mollenti. Vi presentate dunque come avvocato difensore... Ma non siete avvocato, siete automobilista, anzi ingegnere presidente del Trust automobili e aeroplani. Non potreste legalmente vestir la toga. Ma già... Siete antitradizionale! Sta bene; il tribunale dei Mollenti vi accetta, eccezionalmente, come difensore. Parlate. Mi siedo e vi ascolto.
Lord Antiquity
scoppia di nuovo in un singhiozzo prolungato che sembra uno starnuto:
Venessia!...
Mollazzon
Furr
Difendo Vasto e i suoi compagni! In cambio della loro vita offro la ricostruzione della vostra amata città. Noi Velocisti rifaremo tutto. Incominceremo dai vecchi forti veneziani coi relativi spalti erbosi impregnati del loro umido fascino eroico, disperato e dolente. Al di là delle lagune cureremo anche i dettagli della campagna. I letti dei torrenti in secca saranno da noi rimessi-pardon, stavo per dire a nuovo!-... saranno rimessi a vecchio col loro pietrame che tragicamente ricorda e aspetta l’acqua. Sopra la vostra Santa Venezia io mi propongo di far soffiare dai miei vetrai velocisti in cima ai loro tubi un verdissimo cielo crepuscolare sferico in vetro di Murano; perché le gondole colorate dei bei tempi con lunghi strascichi galleggianti di sete, amoerri, velluti, broccati azzurri si arricchiscano di riflessi verdi. Parlo delle gondole tradizionali, degnamente tarlate da noi... coll’ormai brevettato tarlatore meccanico.
Mollazzon
Programma magnifico. Che ne dite, Lord Antiquity? Ma dimenticavo di nominare il Pubblico Ministero... Voi, Sudiciani, volete fungere?
Sudiciani
Servitor suo! Mi sia concesso di domandare subito come potranno i Velocisti ricostruire i divini rumori misteriosi della laguna.
Furr
Mollazzon
Che ne dite, Sudiciani, voi che in materia di copiature esatte siete maestro?
Sudiciani
Malgrado l’abilità vostra, voi, Furr, non potrete riprodurre la musica di un’antica fontana di vetro.
Furr
Facilmente, con una mandra alpestre e relativi campanacci bagnati di rugiada.
Lord Antiquity
sciogliendosi in brodo di giuggiole:
Delightfull! Deliziosa sensazione delicatissima...
Furr
Per riprodurre le fughe dei topi nelle cantine dei Dogi ricorreremo al chioccolio dei propulsori dei vagoni nella Stazione di Mestre, all’alba, o anche ad un inizio di fucileria sul Carso.
Ariella
Il pubblico ministero Sudiciani mi permetterà l’interruzione che la divina poesia di Venezia perduta mi impone con lagrime e singhiozzi. Come faranno questi millantatori a ricomporre le Fondamenta, i Campi, i Campielli e il Rio Terrà, e sui pontili le ombre furtive delle donne in zendado e sulla pietra la venerabile muffa storica e la suggestiva patina del tempo?
Furr
Non conoscete dunque la meravigliosa macchina inventata da noi che si chiama Passatificio? In dieci minuti rifà
35 due secoli di muffa verde. Ingegnosissima, se vedeste! Le ruote trasudano tempo e condensato... Una specie di burro sauro che la macchina stessa spalma sui nuovi pezzi costruiti. Ci sforzeremo di evitare l’introduzione di nuovi pezzi. Tutto sarà fatto utilizzando i pezzi vecchi congiunti mediante saldature a muffa elettrizzata.
Mollazzon
Sarà questa muffa vera o artificiale?
Furr
Domando il permesso di evitare questa discussione sul vero e l’artificiale. Esigerebbe cent’anni di vera muffa.
Mollazzon
prestando l’orecchio a un rumore insolito:
E’ questo il rumore del vostro Passatificio?
Furr
No, sono i tarli che riprendono contatto con le macerie. Questo però è diverso. Sentite? E’ il pianto degli ambasciatori delle Nazioni in gramaglie. Se continua lo utilizzeremo con le lagrime degli amanti ricchi e le capigliature delle Veneziane nostalgiche per accarezzare cadenzatamele il singhiozzo delle lagune perfettamente riprodotto. Cosí in dieci giorni vi serviremo pronta in tavola la vostra vecchia Venezia.
Mollazzon
Furr
Domando l’immediata liberazione di Vasto e dei suoi compagni Spaziali perchè ci aiutino, da esperti architetti, nella rapida ricostruzione della città.
Mollazzon
Sia pure. Vi accordo ciò che domandate, ma a dire il vero sono torturato da un piccolo, grave, anzi gravissimo problema che riguarda le nostre membra alquanto stanche. Mentre lavorerete, dove ci coricheremo?
Vif- Glin
avanzando con passo di danza, arguta, ironica e spensierata insieme:
Vi offrirò, Mollazzon e Mollenti, una danza del mio paese.
Mollazzon
Quale paese, bella dama?
Vif- Glin
Quello che non esiste, onnipresente, sempre lontano, lentoveloce, ricordatosperato.
Ariella
Manca il palcoscenico.
Vif- Glin
Presto improvvisato con questi due tronconi di ponte e quel merletto granitico di palazzo Ducale. Con quel pezzo di tubo di fogna e qualche torcia accesa, Furr, fammi subito un proiettore... Silenzio! Canterò, danzerò l’Inno degli Antiquari.
Con voce asmatica e gesto a stantuffo per imitare moto e rumore di pompa:
Vecchio secchio
lento e nero
vieni fuori
tutti i cuori
han dolori
e rancori.
(Interrompendosi) E’ l’Inno degli Antiquari.
Furr
Noioso! Li farai tutti addormentare. Li lascio a te. Falli sognare o impazzire. Noi lavoriamo.
Vif- Glin
con le smorfie e i lazzi di una cantante tradizionale alla ribalta, riprende la stessa canzone accelerandone a poco a poco il ritmo fino ad una frenesia pazza:
Vecchio secchio
lento e nero
vieni fuori
coi dolori!
Terra incinta
la tua grinta.
Non vi piace?... Vi canterò il Canto della impiccata dilettante:
Strega d’agosto, luna,
girarrosto o sega arrugginita
o moneta fallita
di falso argento!
Senza denti, dentiera,
tu balli nella bocca nera
della notte stracotta
al grasso di lagune!...
Lanciami una fune, luna!
Ora il ritornello:
Non offesa da te,
ma sospesa a te,
sarò alata
amata
dal vento
con sentimento.
Vi piace?
Tutti
Siiii.
Vasto
a Furr, mentre i soldati Mollenti liberano lui e i compagni Spaziali dalle catene vegetali:
Il Canal Grande e la Riva degli Schiavoni bisogna ricostruirli con dimensioni maggiori per armonizzarli con la sala del Palazzo Ducale che ha, ricordati, 50 metri di altezza.
Furr
mentre sta trascinandosi coi suoi Velocisti un lungo pezzo di Palazzo. veneziano:
Ti sbagli, Vasto. Bisogna rinunciare a certe dimensioni per far presto.
Vif- Glin
Sudiciani
avvicinandosi timidamente a Vasto mentre estrae una tavolozza dai tasconi della sua zimarra passatista:
Mi permetta, Maestro, di copiare questo mattone della Ca’ d’Oro genialmente arrossato dallo scoppio di una granata. Tono veramente inimitabile. Mi proverò.
Vif- Glin
svegliandosi di scatto’.
Via danzerò la Canzone degli Amanti di Venezia.
Silenzio.
Ogni sera Maria lasciò cadere
il mio cuore nelle lagrime nere
e ferito e bruciato.
Ma l’acqua bislacca
lo sciacqua e risciacqua
con latte biacca e lacca verde.
L’aurora l’indora.
La luna l’inargenta.
Ma lui sotto sotto si perde
lotta e complotta con gatti e gatte
e piange le sue, lagrime lente.
Pattumol
si scuote, si alza e si avvicina a Furr che sta sforzandosi di staccare un leone di pietra da un’aquila di granito:
Vuole che l’aiuti? Me n’intendo. Li conosco. Ho anche buoni muscoli allenati dal trasporto dei quadri vecchi. Oggi però sono stanco, e la mia brutta tosse mi ha ripreso i bronchi. Non ho dormito tutta la notte pensando al mio San Giovanni Battista. Signor Furr, tutti i miei risparmi! Mia moglie mi sgrida! Dice che sono un pazzo. Non vuole che io dorma sotto quella gualdrappa rossa polverosa, dietro una siepe di quadri antichi. E’ bello il mio Battista! Tiziano era un pittore divino! Che espressione dolorosa nella bocca quando accendo la lampadina. Ogni tanto mi sveglio in preda all’incubo, assalito dai debiti neri. In camicia, m’inginocchio davanti al mio quadro comperato e non interamente pagato... E singhiozzo: «Cosa mai ho fatto?! Povero me!!» Lo rivenderei volentieri. A lei che lo saprebbe valutare, e lo metterebbe a posto nella sala del Palazzo Ducale. La faccia di Giovanni è un po’ affumicata. Sarà cosí un ricordo impagabile per voi che siete l’amico dei bombardatori.
Ariella
applaudendo con mani di bambina frenetica e mandando baci a Vif - Glin:
Vif - Glin Glin Glin
Vif - Glin Glin Glin
Vif - Glin Glin Glin
Vif - Glin
scendendo dal palcoscenico improvvisato e avvicinandosi ad Ariella innamoratissima, mentre tutti gli altri spettatori addormentati cominciano a russare:
Ariella o Ariello
sei bello o sei bella.
Vuoi venire con me
vicino lontano da me?
Il cicerone
gonfiando il petto, accentuando la quadratura delle spalle, con una voce che ricorda quella del Kaiser,
indica un pezzo di muro che porta ancora la traccia di un quadro sparito:
La battaglia di Lepanto. L’intrico dei remi e delle lance. All’abbordaggio sulla galera. Vedete bene? E’ una buona luce!
I turisti mollenti
E’ veramente un quadro impareggiabile!
Il cicerone
I suoi venti metri di bella pittura ricevono la luce mobile dalle acque del Campiello. Nella finestra vicina s’incornicia perfettamente la statua del Verrochio. Qui voi potete toccare la famosa corazza. Toccate, toccate.
I turisti Mollenti toccano una pietra convinti di toccare la famosa corazza.
Furr
dopo aver congiunto due pezzi di muro ricchi di mosaici:
O Mollenti, eccovi serviti! Potete fare già un primo sopraluogo. Ecco Venezia ricostruita. Vi avevo parlato di dieci giorni, ma i nostri giorni sono concentrati in pochi minuti. Fondamenta, Rio Terrà, Campielli, chiese, ponti, sciacquio e singhiozzo di lagune, gruppi di turisti, e relativo cicerone, battaglie navali, paradisi e giudizii universali, Federico Barbarossa, tutto pronto! Potete controllare!
Mollazzon
svegliandosi:
Accidenti! Ho dormito dieci giorni. Un sonno veramente riparatore. Riprendiamo il processo. Faremo ora l’inventario. Venite con me, Pattumol. Guardate. Cosa ne dite?Pattumol
Potete risedervi, illustre capo dei Mollenti. Anzitutto voglio lodare Iddio che da plagiario ideale ha certamente copiato il nostro universo su gli universi precedenti. Siamo finalmente tornati ai bei tempi della santa patina! Che piacere scivolare sulla patina d’un quadro antico nella profondità dei secoli. Levigatezza, untuosità del tempo! O Patina, cosmetico di Dio! O Patina, unguento della Madonna! Delizioso scivolatolo della morte! (Silenzio) Caro Mollazzon, non ho bisogno di verificare minuziosamente. Venezia è completa in tutti i suoi pezzi ricongiunti. Non vi manca nulla. In quanto al bombardamento non mi sembra un atto criminoso, avendo noi l’abitudine, anzi la tradizione di mitragliare se non bombardare, i mobili nuovi per fingere delle nobili tarlature. Domando perciò l’assoluzione di Vasto e Compagni.
Mollazzon
E voi, Sudiciani, che ne pensate?
Sudiciani
Come Pubblico Ministero mi rimetto a voi, illustre Mollazzon. Come pittore plagiario sono soddisfatto di aver copiato i pezzi di Venezia separatamente. Ora copierò l’assieme ricomposto.
Mollazzon
E voi, Ariella, siete favorevole o ostile all’assoluzione? Cosa pensate di questa Venezia nuova... — No!... Vecchia... No! Nuovovecchia — ... dal vostro punto di vista atmosferista?
Ariella
Furr
indignato, con tracotanza di commesso viaggiatore arricchito:
Come, come? Dove potete trovare un rumore di fontana veneziana cosí bene imitato mediante un passaggio di mucche e tre carri brasiliani a ruote musicali? E questo liquido silenzio lagunare ottenuto mediante 300 Parlamentari bavosi da me scritturati?
Mollazzon
alzandosi e prendendo un’attitudine dogale:
O Mollenti di Venezia, aspetto il vostro responso. Parli il piú anziano dei popolani.
Un popolano
Certamente, povero Vasto, el ga bombardà Venesia per tropo amor. Asolvemolo. Bisogna anca felicitar i Veloci e ’l bravo Furr che xe un bon conosidor de la nostra antichità venesiana.
Mollazzon
Do’ la parola a Lord Antiquity, decano degli ambasciatori delle nazioni amiche di Venezia.
Lord Antiquity
disponendo con cura la sua caramella all’occhio:
In massima siamo inclinati verso il più assoluto disinteresse quando si tratta di avvenimenti che avvengono nell’interno del paese. Sarebbe da parte nostra grave indiscrezione agire diversamente. Ma mi rivolgo a voi, rappresentanti delle maggiori Nazioni del mondo... Ciò che avviene a Venezia può essere considerato come esterno o interno?Vasto
imperiosamente prima che gli ambasciatori rispondano:
Ciò che succede a Venezia è cosa interna, interna, nostra!
Lord Antiquity
No, con vostra licenza ciò che succede a Venezia è affare internazionale. Venezia interessa la civiltà del mondo. Perciò nostro malgrado, credetelo, nostro malgrado siamo costretti ad intervenire. Oggi la Francia, la Germania, l’Inghilterra, la Spagna e le Americhe piangono su Venezia iniquamente bombardata e distrutta da voi.
Vif- Glin
cercando di frenare un’irrefrenabile risata che tronca la parola di Lord Antiquity:
Ah! Ah! Ah!
Lord Antiquity
seccato, continuando:
D’altra parte voi, Vasto, avete coi vostri compagni iniziata la costruzione di nuove città sul terreno artificiale conquistato nel mare allo scopo di raggiungere così un ingrandimento della penisola non contemplato nei trattati. Debbo dichiararvi che le cancellerie europee sono vivamente agitate da questo vostro imperialismo.
Vif- Glin
Ah! Ah! Ah!
Lord Antiquity
seccatissimo, continua:
Concludendo, per difendere l’integrità passata di Venezia e l’integrità presente dell’Europa ho l’onore di presentarvi, cari Mollenti, a nome dei miei colleghi qui presenti un grazioso e certo non spaventante ultimatum. Se entro 10 minuti Vasto coi suoi Spaziali e Furr coi suoi Velocisti non saranno condannati in modo esemplare, le nostre corazzate bombarderanno una seconda volta Venezia. Saranno i nostri artiglieri che rimetteranno così Venezia nel suo stato primitivo di vecchia città morta, venerata e impagabile. Dopo il bombardamento occuperemo Venezia per modificarla secondo un nostro speciale modello di Venezia creato dai maggiori critici d’arte e antiquari di Londra, Berlino, New York, tutti ben noti conoscitori di Venezia. Siamo intesi? L’ultimatum dura 10 minuti.
Un popolano
Per carità! Ultimatum? Che oror! Nove canonade? Pietà, pietà!
Pattumol
Una conflagrazione mondiale! Formidabile pubblicità! Il prezzo dei pezzi salirà.
Ariella
Via, via, bisogna evitar la guerra ad ogni costo. Si condanni subito Vasto, gli Spaziali, e specialmente Furr.
Mollazzon
tutto tremante:
Ultimatum! Guerra! Nuovi bombardamenti! Illustre, caro Lord Antiquity, servitor suo, io, proprio io, capo dei Mollenti, sono felice e onorato di condannare immediatamente questi bravi Spaziali Vasto, Alata, povareti. Ed anche Furr con tutti gli Spaziali ed i Velocisti saranno condannati ad abbrustolire al sole e ad infradicire alla pioggia il loro corpo esagerato che occorre rimpicciolire. Saranno incatenati sopra altrettante colonne tronche o ruderi in una città che noi avremo debitamente composta come un cadavere nel silenzio buio e nostalgico di un passato assoluto. Muore cosí la maledetta religione della Velocità.
Furr
Meno male!... In realtà, caro Vasto, i Mollenti ci regalano un po’ di riposo di cui avevamo tutti e due molto bisogno.
Vif- Glin
facendo squillare la sua risata:
Vieni con me, Ariella, fuggiamo. Qui non c’è più che morte e catene. L’amore è il solo dinamismo che ci resta.
Sipario