Rime varie (Alfieri, 1903)/XXXI. E s'egli è ver che allo stellato giro

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XXXI (1778). E s'egli è ver, che allo stellato giro

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XXXI (1778). E s'egli è ver, che allo stellato giro
XXX. Cessar io mai d'amarti Ah pria nel cielo XXXII. Che fia mi par che in cielo il Sol sfavilli

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XXXI (1778).

E s’egli è ver, che allo stellato giro
Libera e sciolta il vol dispieghi ardita
L’alma, e per morte in noi non sia finita
Ogni gioja, ogni spene, ogni martíro;

Io, fatto spirto, a nullo bene aspiro,
Che a quel ch’io m’ebbi innanzi alla partita;
La sola vista di beltà infinita,
A cui bontade ed onestà si uniro.

Là, se il gran Nume a dar ragion mi appella
Del mio terreno oprar, null’altro anelo,
Che poter dirgli: Io vissi anima ancella

Di duo begli occhi, e vagheggiai, nol celo,
Di quante festi mai l’opra più bella:
Nè merto altr’ebbi, che l’amor ch’io svelo.